Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in fase preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4, e 5 della Legge 33/2023.
C’è il via libera al decreto legislativo che mette in campo politiche in favore delle persone anziane. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il provvedimento che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 15 marzo 2024.
Le norme, hanno spiegato da palazzo Chigi in una nota, “velocizzano il processo relativo alla valutazione multidimensionale dell’anziano (Vmu) presso i Punti unici di accesso (Pua), con la riduzione a una soltanto delle visite medico-legali previste in precedenza”. Il provvedimento proroga di sei mesi il termine previsto per l’adozione del regolamento per definire i criteri per l’individuazione delle priorità di accesso ai Pua, la composizione e le modalità di funzionamento delle unità di valutazione multidimensionale unificata (Uvm) e lo strumento della valutazione multidimensionale unificata (Vmu) omogeneo a livello nazionale.
Viene inoltre introdotta una procedura sperimentale, della durata di dodici mesi, a far data dal 1° gennaio 2026, volta all’applicazione provvisoria e a campione, delle disposizioni relative alla valutazione multidimensionale unificata, differenziando in base alle necessità tra Nord, Sud e centro Italia.
Cosa prevede il Decreto Legislativo 29/2024
Il Decreto Legislativo 15 marzo 2024, n. 29, riguarda le “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33″. In sintesi, il decreto si propone di:
1. Promuovere la dignità, l’autonomia e l’inclusione sociale degli anziani: attraverso misure che favoriscano l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità.
2. Migliorare l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria: in particolare per gli anziani non autosufficienti, riordinando e coordinando le risorse disponibili.
3. Favorire la coabitazione solidale: attraverso il “senior cohousing” e il “cohousing intergenerazionale”.
4. Sviluppare forme di turismo del benessere e turismo lento: per promuovere l’attività fisica e sociale degli anziani.
5. Riorganizzare e semplificare le attività di assistenza: per renderle più efficaci e sostenibili.
6. Promuovere la salute e la prevenzione: anche attraverso la telemedicina.
7. Riconoscere e riordinare agevolazioni contributive e fiscali: per sostenere la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente.
Il primo incontro del Patto sulla non autosufficienza
Proprio nella mattinata di ieri si è svolto, a Milano, il primo degli incontri previsti dal Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza. “Dai principi alle persone: il futuro della non autosufficienza”: questo è il titolo di una serie di eventi che si terranno sulla Riforma per la non autosufficienza in diverse Regioni d’Italia, a cominciare dalla Lombardia. La campagna è promossa dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, di cui fa parte anche 50&Più. Lo scopo: sensibilizzare sull’attuale situazione della riforma nel nostro Paese e sulla tutela dei diritti degli anziani che vivono tale condizione.
Il Patto è una rete che raccoglie per la prima volta la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti. Vi aderiscono circa 60 realtà del mondo della scienza, società civile, sindacato e tutela del diritti delle persone anziane. Anche 50&Più ne fa parte e condivide le stesse battaglie per un miglioramento e unificazione dell’assistenza degli anziani non autosufficienti.
Tema della giornata di ieri è stato appunto il Decreto Legislativo 29/2024. I relatori hanno evidenziato possibilità e limiti di un decreto attuativo che rischia di non rispettare quanto previsto dalla Legge 33/2023 sugli anziani. Un condizione che rende più complesso affrontare la sfida della disabilità in un Paese dove – secondo i dati Istat – sono circa 4 milioni gli anziani non autosufficienti. Un problema che si somma a quello della solitudine e della povertà relazionale.
(Foto apertura: Salvatore Micillo / Shutterstock.com)
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