Vive a Palermo il laureato più anziano d’Italia. Si tratta del signor Giuseppe Paternò, di 99 anni, che la scorsa settimana è stato proclamato dottore magistrale in Filosofia con il massimo dei voti. Lode annessa per questo dottore siculo, classe 1923, che due anni fa avevamo seguito nella sua laurea triennale. Già all’epoca, infatti, avevamo raccontato della sua verve, della sua tesi sui luoghi dell’anima che aveva stupito la commissione esaminatrice. E lo sapevamo che non si sarebbe fermato. Del resto neanche il Coronavirus e i ripetuti lockdown hanno rallentato il suo percorso.
Conseguire la laurea dopo i 90 anni
Per Giuseppe Paternò, infatti, sembra che conseguire la laurea dopo i 90 anni sia stato un passaggio naturale. Ha portato avanti il percorso magistrale come un perfetto studente modello, collezionando tutti 30 e lode. Successi da condividere con i due figli e i quattro nipoti, dando seguito ai desideri a cui aveva dovuto rinunciare da ragazzo. Il dottore palermitano, infatti, ha iniziato a lavorare già da bambino, dando una mano nella birreria del padre. Non ebbe modo di portare avanti gli studi poiché la sua era una famiglia modesta e le bocche da sfamare erano troppe (8 figli in tutto). Ma quando nel 1984 è andato in pensione, ha deciso di puntare sul coronamento del suo sogno. E ce l’ha fatta.
Imparare una nuova lingua
Ma conseguire la laurea dopo i 90 anni non è la sola cosa che si può fare. All’Università per Stranieri di Perugia, ad esempio, nel mese di giugno, Sofiia Maksymchuk, 93 anni, ha frequentato il corso di lingua italiana A1.1, superando l’esame finale. Originaria dell’Ucraina, la studentessa Sofiia ha ricevuto il diploma del corso direttamente dalle mani del rettore Valerio De Cesarin, che l’ha voluta a Palazzo Gallenga. Il portavoce dell’ateneo si è complimentato con la signora per l’energia e lo spirito mostrato. Ma non è finita: perché dopo un traguardo raggiunto ne arriva subito un altro. La signora Sofia infatti, si è ora iscritta ad un corso di livello A1.2. Perché l’apprendimento è continuo e permanente.
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