Confcommercio Salute e i sindacati di categoria (Fisascat Cisl e Uiltucs) siglano il primo Contratto collettivo nazionale di lavoro del settore socio-sanitario.
L’intesa, raggiunta lo scorso mese di luglio e firmata nei giorni scorsi, coinvolge oltre 40mila lavoratori impiegati in imprese socio-sanitarie e aziende sanitarie. Nel primo caso si tratta di imprese che svolgono servizi di assistenza e cura domiciliare, semiresidenziale e residenziale verso le persone anziane, le persone affette da patologie psichiatriche, le persone disabili e verso coloro che soffrono di dipendenza patologica. Nel secondo caso, invece, si fa riferimento a case di cura, strutture ambulatoriali di diagnostica di immagini, di laboratori analisi, di centri ed istituti fisioterapici. “È un contratto abbastanza in linea con gli altri presenti sul mercato ma ci sono peculiarità valenti” ha spiegato a Spazio50 Luca Pallavicini, Presidente Nazionale Confcommercio Salute, Sanità e Cura.
Gli obiettivi del contratto
Gli obiettivi del contratto – primo nel settore – sono, tra gli altri: uniformare i trattamenti economici e normativi per gli addetti del settore socio-sanitario-assistenziale e delle cure post intensive; ricondurre in un unico spazio contrattuale applicativo le forme spurie di contrattazione; contrastare forme emergenti di dumping (concorrenza sleale, ndr) contrattuale presenti nel terzo settore di natura privatistica. “È stato inserito l’aspetto relativo alla violenza sulle donne – ha spiegato al nostro giornale Pallavicini – quando questo accade, le lavoratrici possono essere trasferite in un’altra città e in questo caso rivedere alcuni ambiti retributivi”. E abbiamo considerato la carenza della malattia (meno assenze sul lavoro, ndr), un aspetto importante per garantire la qualità dei collaboratori”.
In un discorso di benefit, per Confcommercio Salute è importante creare un filo rosso che consenta ai lavoratori anziani che vanno in pensione di diventare potenziali fruitori dei servizi in cui hanno lavorato “di fatto non vendiamo merce ma la filosofia di un intervento connaturato in una comunità più grande. La dinamica del nostro settore non può essere quella di avere sempre più case di riposo sul territorio, ma pensiamo che ci debbano essere più strutture che in qualche modo si aprano al territorio, capaci di dare un’assistenza di tipo domiciliare, pensiamo al co-housing ad esempio”.
Confcommercio Salute al Silver Economy Forum di Genova
Nei giorni scorsi, Confcommercio Salute – seduto al tavolo del “quarto Silver Economy Forum di Genova” – in cui è intervenuta anche Brigida Gallinaro presidente di 50&Più Genova, insieme a AIOP e Federfarma ha puntato l’accento sull’importanza di creare un efficientamento delle farmacie territoriali che – dotate di maggiori strumentazioni – possano garantire un’alternativa al pronto soccorso per gli anziani. E sulla scia della cura e della tutela delle fragilità, Pallavicini ha ribadito la bontà dell’umanizzazione delle cure. “Oggi si punta a inserire ausili informatici ovunque, dalla misurazione della pressione a quella della temperatura e alla misurazione della qualità del sonno. Le persone anziane, però, non hanno solo bisogno di sapere che hanno la pressione alta, hanno bisogno di sapere – anche – che stanno in un ambiente protetto, ci sono degli occhi li guardano, un tono di voce consono e un sorriso nel momento del bisogno” ha sottolineato il presidente di Confcommercio Salute. “L’umanizzazione delle cure si deve intendere in questa maniera, che non può mai essere sostituita dai device” ha concluso.
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