Dal rapporto annuale Confcommercio-Censis sui consumi degli italiani emerge un’economia in salute ma con qualche ombra
Dalla 18° edizione dell’indagine condotta dall’Osservatorio Confcommercio-Censis sul clima di fiducia e le aspettative delle famiglie italiane nel 2024, emergono luci ed ombre. In sintesi, dai risultati del campione di 1000 famiglie, si può parlare di un clima di fiducia degli italiani nel presente sul quale però aleggia l’incertezza del futuro. E proprio questo timore di un peggioramento delle aspettative riduce, con la serenità, la propensione agli acquisti che, dagli elettrodomestici all’auto, dall’abitazione ai prodotti tecnologici, sono “molto moderate”.
Reddito e consumi in crescita
Lo ha spiegato illustrando i risultati dell’indagine il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella. “Nonostante la buona reazione post pandemica – ha detto – reddito e consumi pro capite non hanno ancora recuperato i livelli del 2007. In ogni caso, nel 2024 prevediamo, sempre in termini reali, una crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi attorno allo 0,9%: e ciò testimonia la nostra visione complessivamente positiva della salute della nostra economia”.
Il punto di vista di giovani e anziani
Il calo della fiducia, sottolinea Bella, riguarda soprattutto i giovani, indicati da tutti gli intervistati come i soggetti più fragili dal punto di vista socio-economico ed occupazionale. “L’aspetto più rilevante, e anche più inquietante, è che praticamente nessun giovane vede gli anziani come sezione di popolazione più in difficoltà” sottolinea ancora Bella. Solo il 3,3% tra i 18 e i 35 anni pensa infatti che la classe d’età degli anziani sia attualmente maggiormente penalizzata.
La crisi demografica comprime la crescita economica
Quanto al tema del declino demografico, che colpisce l’Italia, risulta che “tutti, soprattutto i giovani, e con scarto significativo, sono preoccupati della dimensione economica del fare famiglia e fare figli. Al di là delle complesse ragioni socio-demografiche è la questione del lavoro e delle condizioni economiche (tra cui la casa) a comprimere la propensione a fare famiglia“. Il 56,3% dei giovani è convinto infatti che il motivo principale per cui in Italia si fanno pochi figli è la difficoltà di trovare una occupazione stabile e un’abitazione dignitosa.
Il commento di Sangalli
Ottimismo e fiducia anche da parte del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Nonostante qualche fragilità in alcuni settori produttivi – ha dichiarato – l’economia italiana tiene bene. Occupazione in crescita, turismo vitale, soprattutto straniero, inflazione sotto controllo. Tuttavia, l’incertezza sul futuro rallenta investimenti e consumi”. Ha quindi presentato la sua ricetta per una ritrovata fiducia nella popolazione: “Un taglio di mezzo punto dei tassi di interesse da parte della Bce e accelerare l’attuazione della riforma fiscale”.
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