“Now and then” segna il ritorno dei Fab Four a cinquantatre anni dallo scioglimento. Moderne tecnologie hanno permesso di estrarre la voce di John Lennon da un demo registrato nel 1977.
Paul McCartney e Ringo Starr del 2023 cantano insieme al George Harrison di Sgt. Pepper e a un giovane John Lennon paffuto e senza occhiali. E poi passano le immagini delle session del 1994-95, quando i tre Beatles superstiti registrarono “Free as a bird” e “Real love”, entrambe tratte da demo di John Lennon risalenti al 1977 e inserite nell’album “Anthology”. E ancora scorrono le immagini di concerti e apparizioni televisive dei Fab Four e momenti sorridenti e scherzosi di relax in studio. “Now and then”, l’ultimo singolo dei Beatles, è un viaggio nel tempo reso possibile dalle tecnologie più moderne. Una nuova canzone del gruppo più rappresentativo della musica pop a quarantatre anni dalla morte di John Lennon e a ventidue da quella di George Harrison, sfruttando le registrazioni che nel 1995 non erano riuscite a restituire al mondo un abbozzo di canzone realizzato, piano e voce, sempre da Lennon e sempre nel 1977.
I Fab Four cantano ancora insieme grazie alle tecnologia
Poco meno di trent’anni fa la volontà di completare la melodia creata da John si era scontrata coi limiti della tecnologia. Non era stato possibile isolare la voce di Lennon dal suono del piano per unirla a un nuovo accompagnamento musicale di chitarra, basso e batteria. Paul, George e Ringo avevano lavorato al pezzo, ma si erano dovuti rassegnare a tenerlo in soffitta. Oggi i progressi tecnici, che pure insidiano l’autenticità della musica, hanno consentito il miracolo. La voce di John Lennon si sente forte e chiara, più pulita che nelle altre due gemme nascoste recuperate nel 1994-95, le già citate “Free as a bird” e “Real love”. La chitarra caratteristica di Harrison, la batteria originale di Starr, l’arrangiamento di archi e le armonizzazioni di McCartney fanno il resto, compiendo la magia di ricreare il sound dei Beatles a oltre mezzo secolo dallo scioglimento del gruppo.
Peter Jackson alla regia del video per “Now and then”
L’efficacia musicale del brano, il video diretto da Peter Jackson (il regista del kolossal “Il signore degli anelli”) e la curiosità suscitata anche dalle polemiche immediatamente precedenti all’uscita del disco (la voce di John Lennon è originale o replicata dall’intelligenza artificiale?) hanno fatto schizzare “Now and then” dritta in testa alle classifiche britanniche, regalando ai Beatles un’appendice di carriera e di successo discografico imprevedibile ed emblematica.
La buona musica non ha età, direbbe qualcuno; e qualcun altro che bisogna ripescare brani dal passato per ascoltarla davvero, la buona musica. Sono entrambe, probabilmente, affermazioni troppo estreme; ma una cosa è certa: “Now and then” è l’esempio di una corretta, benefica applicazione della tecnologia alla musica. Nel documentario “Now and then – The last Beatles Song”, che ha accompagnato l’uscita del singolo, Paul McCartney spiega che il gruppo si è sempre interessato all’evoluzione tecnologica, quella stessa che oggi rende possibile ascoltare l’ultima (nel senso di più recente, ma anche di finale) canzone dei Fab Four. “È un pezzo in cui tutti suoniamo, in cui siamo presenti”, dice con pizzico di commozione. “È una vera canzone dei Beatles”.
(Foto apertura: Blueee77 / Shutterstock.com)
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