Avere la capacità di fare collegamenti insoliti, essere aperti a nuovi stimoli, guardare il problema da diversi punti di vista… Quali sono gli ingredienti alla base del pensiero creativo? La Scienza si interroga e propone alcune soluzioni. Vediamole.
Dici creatività e pensi a Leonardo da Vinci – pittore, architetto ma anche uomo di scienza ed inventore, che ci ha lasciato opere memorabili tra cui La Gioconda – oppure a Wolfgang Amadeus Mozart, che a 3 anni già suonava il clavicembalo, a 5 componeva musica e nell’arco della sua breve vita (morì a 35 anni) creò 626 composizioni, spaziando dalla musica sacra a quella teatrale alla sinfonica e da camera. Ma anche ad Alan Turing, matematico, logico e crittografo, ritenuto uno dei fondatori dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, oggi largamente utilizzate, o a Thomas Edison, l’inventore della lampadina, che durante la sua carriera registrò 1.084 brevetti. E che dire di John Lennon che rivoluzionò la musica, o di Coco Chanel, che negli Anni Ruggenti cambiò i paradigmi della moda?
La Storia è ricca di inventori, artisti, scienziati, che hanno dato, e danno, il loro contributo alla società, rendendola più vivibile, più emozionante, più divertente. Ma quante volte ci siamo chiesti se creativi si nasce o si diventa, e se la creatività è una peculiarità dell’uomo oppure può esserci anche una forma di creatività “artificiale”?
Nelle pagine successive, 50&Più si è addentrata nelle pieghe di un tema tanto complicato quanto affascinante, toccandone le diverse sfaccettature. Un viaggio che, a suo modo, ha portato alla luce “i lati più creativi della creatività”.
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