“Liberiamo la circolazione del colesterolo”. Questo il titolo del flash mob che si è svolto a Roma, nella mattina di lunedì, per ricordare l’importanza della prevenzione. Tra le strade del Centro storico anche screening cardiologici gratuiti
Undici ingombranti sfere gialle “umane” hanno bloccato il passaggio dei pedoni tra Largo dei Lombardi, Largo Goldoni, Piazza di Spagna e Via del Corso. Lo hanno fatto per ricordare che il colesterolo LDL ostruisce la circolazione del sangue delle arterie, aumentando il rischio di infarto o ictus. Il flash mob, dal titolo “Liberiamo la circolazione dal Colesterolo”, ha dato il ‘via’ alla giornata di sensibilizzazione con screening cardiologici gratuiti, organizzata da Daiichi Sankyo Italia in occasione della Giornata Mondiale del Cuore (29 settembre ndr).
Nello stand dedicato alle associazioni sono stati distribuiti anche il “Diario della Salute cardiovascolare” e una brochure per aiutare a riconoscere i primi sintomi dell’ictus, per capire quali sono i livelli ottimali di colesterolo LDL a seconda del rischio cardiovascolare di ognuno, nonché utili consigli pratici per la correzione dello stile di vita, primo fra i fattori modificabili del rischio cerebro-cardiovascolare.
Catapano (UniMi): “Importante stile di vita salutare”
“Ormai, grazie al progresso della ricerca medica, abbiamo a disposizione numerosi strumenti terapeutici per prevenire eventi cardiovascolari. Tuttavia solide evidenze scientifiche dimostrano che l’adesione attiva, convinta, e persistente a comportamenti salutari e all’assunzione dei farmaci prescritti ha un impatto molto importante sulla salute ”, spiega il professor Alberico Catapano, Università degli studi di Milano e Multimedica IRCCS.
E aggiunge “Ancor meglio, aderendo e mantenendo stili di vita salutari lungo tutto il corso della vita, con accorgimenti semplici come una sana alimentazione, attività fisica adeguata, la rinuncia al fumo e la precoce identificazione di fattori di rischio cardiovascolari attraverso controlli periodici, possiamo nella maggior parte dei casi evitare che si instauri una patologia. Ma per raggiungere questo obiettivo bisogna perseverare nell’opera di sensibilizzazione ed educazione del pubblico”.
Jervis (Daiichi Sankyo Italia): “Vogliamo migliorare la qualità della vita delle persone”
“Abbiamo scelto questa modalità di sensibilizzazione un po’ fuori dagli schemi perché volevamo che il pubblico capisse i rischi di determinate patologie cardiovascolari attraverso una dimostrazione plastica e visiva. Siamo consapevoli di quanto sia difficile convincere le persone, che siano sani o pazienti, a pendersi cura di sé attraverso la prevenzione e l’aderenza terapeutica, soprattutto nel caso delle patologie cardiovascolari che spesso sono asintomatiche o silenti e questo purtroppo altera la percezione del rischio, mentre basterebbero piccoli accorgimenti per evitare il peggio”, spiega Joanne Jervis, Managing Director e Head of Specialty Division di Daiichi Sankyo Italia, “Daiichi Sankyo da sempre si impegna nell’educazione alla prevenzione, perché siamo profondamente convinti che il nostro ruolo nel mantenimento della Salute vada ben oltre lo sviluppo di farmaci innovativi, la nostra ambizione è quella di migliorare la qualità della vita delle persone nella loro totalità, non solo dei pazienti”.
L’iniziativa è stata patrocinata dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce Italia ODV), Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore (Conacuore ODV), Fondazione Italiana per il cuore (FIPC), Società Italiana per lo studio dell’Aterosclerosi (S.I.S.A) e il sostegno di Roma Capitale, e grazie allo stand presieduto da Federlazio i passanti hanno potuto effettuare controllo della pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ecocardiogramma a una derivazione, misurazione della frequenza respiratoria.
Il legame tra colesterolo, infarto e ictus
9,6 milioni di persone in Italia soffrono di patologie cardio-cerebrovascolari, di cui il 54% sono donne . Con 800.000 nuove diagnosi l’anno, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel nostro Paese, responsabili del 30,8% di tutti i decessi (dati ISTAT 2021) , ovvero una persona su tre muore di queste malattie.
Le malattie cardio-cerebrovascolari comprendono varie condizioni, spesso asintomatiche, che colpiscono cuore e vasi sanguigni e sono caratterizzate da placche di grasso che si depositano all’interno delle pareti arteriose (aterosclerosi), determinando una riduzione o un’ostruzione del regolare flusso di sangue ai vari organi o tessuti.
La malattia coronarica, per esempio, riguarda i vasi sanguigni che irrorano il cuore e può tradursi in un’angina o infarto; mentre la malattia arteriosa periferica colpisce i vasi sanguigni che forniscono sangue alle estremità (quasi sempre a carico degli arti inferiori) che causa ischemia; la malattia cerebrovascolare può essere causata da aterosclerosi che colpisce i vasi sanguigni che arrivano al cervello e può tradursi in un ictus ischemico o in un attacco ischemico transitorio, quando l’interruzione del flusso sanguigno è temporanea.
Le dislipidemie importante fattore di rischio cardiovascolare
Le dislipidemie, sono alterazioni nella quantità di lipidi (grassi) nel sangue e sono un fattore di rischio di malattie cardio-cerebrovascolari. I lipidi viaggiano nel sangue legati a delle proteine, formando complessi lipoproteici differenti per densità, dimensione e composizione, tra cui il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C-LDL)noto come colesterolo “cattivo” e il colesterolo lipoproteico ad alta densità (C-HDL) noto come colesterolo “buono”.
Per calcolare il rischio cardiovascolare occorre rivolgersi a uno specialista che potrà suggerire le strategie migliori da adottare per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL ottimali.
Per chi è a rischio cardiovascolare (CV) estremamente elevato perché ha avuto eventi multipli, infatti, i livelli di colesterolo LDL dovrebbero essere inferiori a 40 mg/dl; in caso di rischio CV molto alto, la riduzione di C-LDL dovrà essere maggiore del 50% rispetto al basale, fino a raggiungere valori inferiori a 55 mg/dl. Chi è considerato a rischio CV alto, dovrà ottenere una riduzione maggiore del 50% rispetto al basale, fino a raggiungere livelli di C-LDL inferiori 70 mg/dl. Per coloro che sono considerati a rischio cv moderato i livelli target di C-LDL devono essere inferiori a 100 mg/dl, mentre chi è considerato a basso rischio deve mantenere i suoi livelli di colesterolo comunque inferiori a 116 mg/dl.
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