“Attiva-Mente insieme” è il progetto sperimentale di co-housing e mentoring realizzato dall’Università Statale di Milano e dalla Regione Lombardia. Lo scopo: favorire il dialogo fra generazioni, avviando percorsi di approfondimento per l’inclusione sociale e culturale delle persone anziane; valorizzare l’importanza di una società coesa e solidale fondata sullo scambio di esperienze tra generazioni.
Si chiama “Attiva-Mente insieme” il progetto di co-housing e mentoring tra studenti e anziani over 65 pensato e realizzato dall’Università degli Studi di Milano e dalla Regione Lombardia. Presentato oggi nella Sala Consiglio dell’Ateneo milanese, il suo obiettivo è porre le basi ad un patto intergenerazionale che risponde a due bisogni. Da un lato, quello degli studenti di avere alloggi a prezzi accessibili, dall’altro favorire relazioni di solidarietà e di inclusione della popolazione più anziana per un invecchiamento attivo, quale opportunità di salute, benessere psicologico e sociale.
Un patto di solidarietà intergenerazionale
Promuovere il dialogo fra generazioni. Incentivare l’inclusione sociale delle persone anziane. Offrire soluzioni concrete per far fronte all’aumento delle richieste abitative a costi sostenibili da parte degli studenti fuori sede. Sono questi gli obiettivi del progetto sperimentale di Co-housing e Mentoring “Attiva–Mente”.
“Come Università Statale – ha detto la Rettrice Marina Brambilla, presente all’evento – siamo molto orgogliosi di poter iniziare questo percorso con Regione Lombardia che attiva un patto intergenerazionale di mutuo supporto tra i nostri studenti e le persone anziane, grazie anche al coinvolgimento delle associazioni e le istituzioni del Terzo Settore, in un contesto quindi di arricchimento per i giovani e di misura concreta e sperimentale che viene incontro al diritto allo studio. “Attiva-mente” insieme si inserisce nel solco delle politiche di inclusione della Statale, da sempre attenta alla sostenibilità, intesa anche come equità sociale”.
Una nuova forma di domiciliarità
Nella prima fase del progetto, la Statale diffonderà il progetto alla comunità studentesca, per individuare gli studenti interessati e capirne le esigenze e le attitudini. Parallelamente, verranno coinvolte le istituzioni cittadine e gli enti del terzo settore per l’individuazione degli over 65 disponibili. A seguire, si procederà al matching tra “domanda e offerta”.
Ma il progetto propone anche una nuova forma di domiciliarità. Una coabitazione solidale basata su un patto fiduciario tra anziano e giovane. Da un lato infatti lo studente avrà un rimborso per le spese di locazione, grazie alle risorse erogate da Regione Lombardia, che ha stanziato all’Università Statale di Milano 400.000 euro. Dall’altro dovrà fornire alcuni servizi di volontariato, come per esempio accompagnare il padrone di casa senior a visite mediche, aiutarlo nell’utilizzo delle piattaforme digitali, ma anche condividere momenti di socializzazione e svago, come andare insieme a teatro o al cinema, fornendo così una risposta concreta alla solitudine di molti anziani.
Quando le politiche per l’invecchiamento attivo possono ridurre il problema degli alloggi
All’evento erano presenti anche Elena Lucchini, assessora alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia, e Giacomo Pangrazzi, Presidente della Conferenza degli Studenti.
“Regione Lombardia crede e investe nelle politiche a sostegno dell’invecchiamento attivo – ha detto Elena Lucchini – e per questo a giugno ha sottoscritto un protocollo con le università lombarde che finanzia progetti innovativi volti a favorire lo scambio intergenerazionale tra studenti e persone anziane. Esprimo dunque grande soddisfazione per la qualità e il valore del progetto sperimentale dell’Università Statale di Milano che si fonda su una virtuosa alleanza tra la popolazione anziana e i giovani studenti e mette in rete anche i soggetti del Terzo Settore. Dopo l’avvio delle iniziative promosse dall’Università di Pavia e Bergamo oggi mettiamo a terra anche il terzo percorso che nel capoluogo lombardo saprà valorizzare il patrimonio umano e di competenze degli over 65 e garantire uno spazio abitativo in città per gli universitari. Una reciprocità che farà crescere l’intera comunità”.
“Recepiamo positivamente iniziative progettuali – ha concluso Giacomo Pangrazzi -, anche in collaborazione con il territorio e con le realtà locali, volte a ideare e promuovere soluzioni creative al sempre più grave problema della residenzialità, che va affrontato in modo strutturale per la sua importanza strategica nell’attrattività del nostro territorio e per il ruolo che l’Università rappresenta come perno di crescita per la nostra comunità, non solo culturale ma anche sociale ed economica. Questo progetto richiede particolare attenzione nella selezione tanto degli studenti quanto degli over 65 coinvolti, al fine di garantire un’esperienza positiva ed arricchente per entrambe le parti”.
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