La clorofilla non è solo il pigmento che conferisce alle piante il colore verde, ma è anche la responsabile della fotosintesi, processo che trasforma la luce in ossigeno vitale. La sua molecola è simile a quella del sangue, con la differenza che nelle piante, il magnesio sostituisce il ferro. Da qualche anno la ricerca si interessa a questa sostanza per le proprietà depurative e antiossidanti in grado di apportare benefici alla salute.
Le celebrities la sanno lunga, ma quali sono gli effetti della clorofilla sull’organismo?
Sempre alla ricerca delle novità, le celebrities da tempo si rivolgono agli ultimi preparati a base di clorofilla, dalle creme all’alga spirulina agli integratori alimentari. Attrici come Gwyneth Paltrow e Cate Blanchett hanno dichiarato di consumarla regolarmente per migliorare il sistema immunitario. Jennifer Lopez si fa fotografare con un bicchiere colmo di una sostanza verde e le sue colleghe appaiono sui Social con sensazionali ricette per tisane detox a base di clorofilla.
La clorofilla ha un effetto disintossicante, aiuta il fegato a liberarsi dalle tossine in eccesso. Grazie al magnesio è l’ideale nei casi di stanchezza cronica e per ritrovare energia nei cambi di stagione e nei momenti di stress. Inoltre, agisce sull’intestino riequilibrando la flora batterica.
Secondo una recente ricerca pubblicata nel 2018 la clorofillina – un derivato della clorofilla – allevia i sintomi della fibrosi epatica riducendo i batteri intestinali nocivi. I suoi effetti sul microbiota intestinale – composto da batteri, lieviti e parassiti – sono dunque promettenti per il futuro.
Una sostanza, molti benefici
È inoltre utile in caso di anemia, poiché facilita l’assimilazione del ferro. Una dieta ricca di clorofilla favorisce infatti una diminuzione dei globuli bianchi e a un aumento dei globuli rossi. Ma non solo, la ricerca ritiene anche che migliori il funzionamento del cuore e prevenga l’ipertensione. Facilita inoltre l’assorbimento del calcio e può dare sollievo a chi soffre di gastrite, colite o ulcera. Protegge i muscoli dai danni provocati da contrazioni e indolenzimenti.
Un anticancro naturale, ma anche un possibile alleato per la longevità?
Alcune ricerche condotte sui roditori, ma da confermare sull’essere umano, hanno dimostrato che la clorofilla può ridurre l’insorgere di tumori. Questa sostanza infatti forma legami stretti con sostanze chimiche cancerogene chiamate aflatossine. Quando ciò avviene, ne blocca l’assorbimento nell’intestino.
Saranno necessari ulteriori riscontri, ma da tempo la scienza dimostra una correlazione tra il consumo di verdure e la protezione dal cancro. Maggiore è l’assunzione giornaliera di verdure di colore verde, migliore è l’effetto anticancerogeno sull’organismo.
Un interessante studio sembrerebbe aver dimostrato inoltre la capacità della clorofilla di prolungare la durata della vita. La ricerca, condotta sui Caenorhabditis elegans, piccoli vermi impiegati in laboratorio, ha indagato sugli effetti antiossidanti e anti età della clorofilla in vivo. I ricercatori, dopo l’osservazione delle minuscole cavie in un estratto di foglie di spinacio, sono giunti a interessanti conclusioni. La clorofilla migliora la resistenza dei nematodi allo stress ossidativo, ma – cosa più importante – aumenta la durata della loro vita, fino al 25% in più. Nelle conclusioni si legge: “La clorofilla viene assorbita dai vermi ed è quindi biodisponibile, un importante requisito per le attività antiossidanti e di promozione della longevità”.
Il verde fa bene, ma occhio agli eccessi
Tutto porta a ritenere che la raccomandazione dei nutrizionisti – mangiare verdure verdi ad alto contenuto di clorofilla – sia corretta. La clorofilla si trova in tutti i vegetali di tale colore. In particolare, in broccoli, spinaci, verza, prezzemolo, rucola cicoria, cime di rapa, lattuga e alga spirulina. L’ideale sarebbe cibarsi di questi ortaggi, crudi o poco cotti.
Ma del resto gli integratori sono sempre da assumere su consiglio medico. Un’assunzione elevata di clorofilla, per fare un esempio, può avere effetti foto sensibilizzanti o condurre a problemi dell’apparato digerente.
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