Uniti per difendere il clima. Le proteste per salvaguardare il pianeta uniscono giovanissimi e anziani, anche ultraottantenni. Ecco le loro storie
Tutti in difesa del clima. La parola d’ordine l’ha data il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres: «I veri pericolosi radicali sono i Paesi che stanno aumentando la produzione di combustibili fossili». Una sorta di difesa d’ufficio per quelle organizzazioni che spingono i propri aderenti a compiere atti eclatanti per essere ascoltate, soprattutto quando hanno finalità di sostegno all’ecosistema. Tra queste l’inglese Just Stop Oil è una delle più attive, in collegamento con una galassia internazionale di associazioni, che comprende l’italiana Ultima Generazione.
Le associazioni più “estreme” in difesa del clima
Just Stop Oil, Ultima Generazione e le altre, tra cui la francese Dernière Rénovation, i cui attivisti hanno scalato la piramide di vetro davanti al Louvre per spruzzarla di acqua arancione, compiono azioni di resistenza civile non violenta e generalmente poco dannosa, che, molto appariscenti, hanno la finalità di far conoscere ai più le problematiche ambientali. E tentare di mettere di fronte alle loro responsabilità i governi, che non di rado sottoscrivono impegni ecologisti, guardandosi poi dall’impegnarsi per metterli in atto.
Spesso sono azioni compiute da giovanissimi. In particolare tutti ricordiamo gli imbrattamenti dei vetri che proteggono i capolavori di pittori come Van Gogh, Klimt, Monet, Botticelli, Warhol, Vermeer, fino alla torta lanciata contro la copertura trasparente che protegge la Gioconda di Leonardo da Vinci, nella convinzione che solo gesti di grande impatto dimostrativo e pressoché nullo danno economico possano muovere l’impegno delle persone. Perché, come recita uno dei loro claim più diffusi, «siamo la prima generazione a sentire le conseguenze della crisi climatica e allo stesso tempo l’ultima generazione che può ancora adottare contromisure».
Giovanissimi e ultraottantenni difendono il clima
Una generazione molto… “allargata”. Che parte dalla Gen Z, la più recente, di ragazzi come i due spagnoli di Futuro Vegetal che hanno scritto “+1,5 C” – ovvero l’attuale, catastrofico aumento annuale della temperatura media del pianeta – sul muro che separa le due Maja di Francisco Goya al Museo del Prado di Madrid. E arriva alla reverenda anglicana Dr. Sue Parfitt e all’insegnante in pensione Judy Bruce, rispettivamente di 82 e 85 anni, che hanno incrinato con una martellata la teca che protegge una preziosa copia della Magna Carta presso la British Library di Londra.
Le due attiviste di Just Stop Oil hanno provocato una crepa nel vetro e si sono fermate per dichiarare che «la Magna Carta è giustamente venerata, perché è di fondativa importanza per la nostra storia, le nostre libertà e le nostre leggi. Ma non ci sarà libertà, né legalità, né diritti se permettiamo che il collasso climatico diventi la catastrofe che ancora per poco è solo minacciata».
L’ultimo “caso” italiano in tribunale
Una generazione che comprende il millennial Giacomo Baggio, arrestato per un’irruzione in campo durante l’ultimo torneo di tennis degli Internazionali d’Italia, mentre lanciava coriandoli sulla terra rossa. Per lui Ultima Generazione ha previsto un presidio il prossimo 14 ottobre davanti al Tribunale di Roma, dove verrà giudicato.
Pur raccogliendo l’indignazione quasi unanime della politica, l’associazione italiana, in linea con quelle internazionali, afferma che continuerà ad agire. «La gravità non sta in quello che facciamo per protestare, ma nel fatto che non si sta facendo niente per occuparsi della crisi eco-climatica. Il nostro non è un tentativo di sensibilizzare, ma un grido di allarme».
Senza essere sfiorati dal sospetto che così facendo si attirano le critiche e la mancanza di solidarietà di quanti, pur condividendo la loro battaglia, non vogliono vedere capolavori dell’arte mondiale, documenti preziosi, simboli dello sport e del vivere comune “offesi” e sporcati, gli attivisti ribadiscono che la vernice utilizzata nelle loro azioni è sempre lavabile e che non causeranno mai nessun danneggiamento, ma solo imbrattamenti dimostrativi.
© Riproduzione riservata