Clara Bergomi. Milanese di nascita vive a Vicenza. In pensione da oltre 15 anni, coltiva con interesse le sue passioni come la lettura, la fotografia, la pittura e i viaggi. Partecipa a Concorso 50&Più per la decima volta; nel 2012 ha vinto la Farfalla d’oro e nel 2014 la Libellula d’oro per la fotografia e nel 2018 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la pittura.
Le tue mani sono sempre state grandi, con dita affusolate ed eleganti.
Le tue preziose mani hanno saputo esprimere quello che non riuscivi a tirare fuori con la parola,
la tua ricchezza interiore,
il tuo bagaglio di emozioni.
Le hai fatte diventare espressione delle tue vibrazioni.
Così ho ricordo dei ricami che realizzavi per i miei vestitini,
delle tante trine che intrecciavi con infinita pazienza,
dei tegami in cui rosolavi e cucinavi con sapienza da chef cibi semplici,
dei golfini che realizzavi come se l’ago fosse un pennello e ne uscivano quadri impensabili,
della sapienza nei rammendi che facevano scomparire l’offesa fatta al tessuto,
dei vestiti unici che prendevano forma da un pezzo banale di stoffa, rifiniti con maestria,
delle infinite volte che abbiamo giocato a carte
e che adesso non riusciamo più a fare perché le tue preziose mani
non ubbidiscono più a quello che vorrebbe la tua testa.
Sono diventate magre e faticano a fare passare il bottone nella sua asola,
ad aprire il tubetto della crema,
a tenere le carte da gioco disposte a ventaglio …
Ecco le tue mani esprimono quello che sei stata,
una piccola ape operosa, ingegnosa, perfezionista, amorevole, accurata,
l’essenza che non veniva fuori dalle tue parole.
Le tue mani sono state il tuo dono di Dio.
Grazie Mamma.
Grazie Dio.