Si avvicina la riapertura di cinema e teatri, ma anche arene e luoghi dello spettacolo in genere. Dopo l’iniziale sospensione, si torna quasi alla normalità. La voglia di cultura e di svago è accontentata con qualche allentamento sulle norme inizialmente previste. In particolare, sul numero degli spettatori. Il Dpcm del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 12 giugno, ha rivisto le regole per il cinema e lo spettacolo dal vivo, definendo per gli spettacoli al chiuso il numero massimo di 200 spettatori per quelli all’aperto fino a 1.000. Nel Decreto, inoltre, si precisa che: «Le Regioni e le Province Autonome possono stabilire un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi».
Si dovrà prenotare il proprio posto?
Non è obbligatorio, ma sarebbe meglio «privilegiare, se possibile, l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni», è scritto nel Decreto. Il consiglio, comunque, è quello di telefonare preventivamente per chiedere informazione sulla gestione degli ingressi. Nessuna sorpresa, poi, se vi sarà chiesto di rilevare la temperatura corporea, la norma lo prevede, ma è facoltativo. Se si superano i 37,5 °C, l’ingresso non è, naturalmente, consentito. Inoltre, i gestori dovranno predisporre anche un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità, con segnaletica e cartellonistica, sistemi audio-video, o ricorrendo a eventuale personale addetto che dovrà monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione, facendo anche riferimento al senso di responsabilità dello spettatore.
Spazi riorganizzati e distanziati
Gli spazi saranno riorganizzati in modo da garantire l’acceso ordinato e il distanziamento personale di almeno un metro tra le persone. Con la riapertura il Decreto suggerisce anche la possibilità di predisporre percorsi separati per l’entrata e l’uscita nei cinema e teatri. Riguardo ai posti a sedere dovranno prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno un metro. I nuclei familiari e altri componenti, invece, potranno sedere vicini e godersi lo spettacolo l’uno accanto all’altro. Negli spettacoli, invece, che prevedono l’interazione tra artisti e pubblico è previsto un ulteriore distanziamento che sale a due metri.
E la mascherina?
Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto (tranne per i bambini con un’età inferiore a sei anni) e comunque ogni qualvolta che ci si allontani dal proprio posto, incluso il momento dell’uscita. Viene, così, a mancare (o almeno non è esplicitato) l’obbligo di indossare la mascherina anche durante lo spettacolo. Soddisfazione da parte dell’Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinema che vede accolte le sue richieste: «Al cinema si può andare con i propri familiari e congiunti e stare seduti accanto, mantenendo il distanziamento da altri gruppi di persone; non vi è obbligo di indossare la mascherina quando si è seduti in sala». Oltre al fatto che: «Possono essere aperti i punti ristoro all’interno delle strutture cinematografiche».
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