Chi l’ha detto che le case di riposo sono solo per gli anziani? Dalla Cina arriva la nuova tendenza delle residenze per i giovani, sempre più diffuse nelle province di Yunnan e Shandong, nelle regioni sud-occidentali e orientali
Si tratta di strutture che si prendono cura soprattutto del benessere psicologico dei loro clienti e che dispongono di bar, caffetterie, sale dedicate alla socializzazione e al karaoke.
Chi vive nelle residenze per i giovani
I residenti sono ragazzi fra i venti e i trent’anni, che scelgono di trasferirsi in una struttura per un tempo breve, come rifugio temporaneo dallo stress o per prendersi una pausa dal proprio lavoro.
Il South China Morning Post ha intervistato la responsabile di una casa di cura nella provincia dello Yunnan, che ha aperto quest’anno. Il programma giornaliero di residenza prevede una colazione al bar, seguita da una serie di esercizi in cortile e poi di una sessione di meditazione in montagna. Il pomeriggio trascorre fra attività di coltivazione dell’orto, di pesca nel fiume o in cucina nella preparazione della cena. La struttura offre 12 camere da letto e prevede il pagamento di una retta mensile di 1.500 yuan, circa 1.650 dollari di Hong Kong.
Ogni residenza ha le sue regole e i suoi costi: ad esempio in una casa di riposo dell’Hebei, nel nord della Cina, non si richiede il pagamento di un affitto ma un aiuto per la manutenzione della struttura in cambio di ospitalità.
Un cambio di mentalità
Queste residenze stanno riscontrando un successo crescente, che denota un cambio di mentalità dei giovani, non più disposti a lavorare senza prendersi del tempo per sé e sacrificare tutto per la carriera. Negli ultimi mesi sono nati anche dei gruppi social sul tema, dove ci si scambia consigli su come e dove trasferirsi, e su come pianificare una sorta di pensionamento temporaneo e anticipato.
Anche il movimento Fire, Financial independence, retire early, ossia “Indipendenza finanziaria, pensione anticipata”, già presente in diversi paesi del mondo, ha raggiunto la Cina e attrae sempre più spesso non gli individui con elevati patrimoni ma lavoratori dipendenti in cerca di un maggiore equilibrio fra lavoro e vita privata. Magari anche con un periodo da trascorrere in una casa di riposo.
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