Il governo cinese guarda ai suoi anziani. Nel colosso asiatico hanno raggiunto ormai quota 260 milioni, pari cioè al 18,7% della popolazione. Secondo quanto dichiarato pochi giorni fa dal Ministro degli Affari civili, dal 2012 a oggi sono stati spesi oltre 27 miliardi di yuan – pari a circa 4,1 miliardi di dollari – per sviluppare strutture e servizi di assistenza.
Un cinese su tre nel 2050 avrà 60 anni
Lo scorso anno, in piena pandemia, la Cina ha raggiunto la cifra record di 329mila residenze sociosanitarie e di lungodegenza. Ha creato così un totale di posti letto pari a 8,21 milioni. Quasi il doppio di dieci anni fa.
Si stima che entro il 2050 un cinese su tre rientrerà nella fascia over 60. Il Governo ha quindi deciso di affrontare il tema dell’assistenza perché il ruolo delle famiglie nella cura sarà sempre più insufficiente. Anche a causa delle migrazioni interne delle giovani generazioni.
In Cina ci sono 44 milioni di over 60 con disabilità grave
Già oggi un numero sempre maggiore di senior vive da solo, lontano dai figli adulti. Non bisogna dimenticare poi che dei 260 milioni di over 60, ben 44 milioni hanno una disabilità grave. Circa il 65% soffre di patologie croniche e necessita di un sostegno alle cure.
Già fra il 2016 e il 2020 sono stati stanziati 5 miliardi di yuan per un piano di servizi domiciliari, cercando comunque di favorire il sostegno in ambiente familiare, quando possibile, con la consegna dei pasti, la pulizia della casa, l’assistenza alla mobilità. Ma da quest’anno, il nuovo piano quinquennale prevede di implementare i servizi con il volontariato, le banche del tempo e il miglioramento dell’accessibilità ai servizi territoriali, oltre che con l’incremento delle strutture residenziali assistite.
Attualmente sono almeno 291mila le aziende che in Cina lavorano nel campo della cura e dell’assistenza agli adulti, un numero destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni.
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