Per prevenire l’isolamento sociale degli over 65 la Giunta della Provincia di Bolzano regola due nuovi servizi di accompagnamento quotidiano.
Il provvedimento si inserisce in un quadro di attività per l’anzianità che da tempo impegnano le Istituzioni locali. I dati di uno studio del 2019 a cura della Provincia mostrano, infatti, un generale quadro di invecchiamento della popolazione residente. Nello specifico, su un totale di 532.233 abitanti, il 19,5% ha oltre i 65 anni, il 9,2% ha un’età compresa fra i 65 e i 74 e il 10,3% è oltre i 75.
Nel 2030 un altoatesino su 3 avrà più di 65 anni
La prospettiva per il futuro non cambia. Se nel 2015 gli over 65 erano meno di 50 mila, la previsione per il 2026 parla di 62.187 persone. Ciò vuol dire che nel 2030 un abitante su tre avrà superato la soglia dei 65 anni. La Regione da tempo si è adeguata alla nuova realtà demografica, fornendo diverse soluzioni a misura di senior: da quelle monetarie sotto forma di assegni, a quelle assistenziali e di cura. Si passa così dalle residenze all’assistenza domiciliare, dai servizi infermieristici all’affidamento familiare per adulti.
L’importanza delle radici: i masi contadini
Buona parte degli over 65 della Provincia di Bolzano risiede nei paesi o in piccole frazioni. Molti anziani, nel rispetto delle tradizioni, vivono in masi, spesso isolati, conducendo un’esistenza autonoma ed attiva. Proprio per loro, la Giunta Provinciale lo scorso 11 maggio, ha approvato due nuovi servizi assistenziali nell’ambito dell’agricoltura sociale: “Pasto nel vicinato” e “Vivere insieme la quotidianità”.
“Pasto nel vicinato”
Il servizio consiste nell’offrire un pasto nel maso della famiglia che lo fornisce. Il pasto può anche essere consegnato a domicilio, se l’anziano non è in grado di lasciare la propria abitazione. L’obiettivo è quello di garantire almeno un pasto giornaliero caldo, sano e adeguato al fabbisogno personale, utilizzando prodotti regionali, stagionali e di propria produzione. Nello stesso tempo, gli incontri giornalieri allontanano l’isolamento sociale e promuovono l’autonomia.
Vivere insieme la quotidianità
In un’ottica analoga, nasce “Vivere insieme la quotidianità”. Si tratta di una forma di assistenza semiresidenziale o residenziale rivolta agli over 65. In breve, prevede l’accoglienza nella propria abitazione di uno o più anziani, che ricevono così accompagnamento e vitto. Lo scopo è far partecipare l’anziano alla vita quotidiana del nucleo che lo accoglie, in un’atmosfera familiare, possibilmente proponendo piccoli compiti da svolgere autonomamente.
Prevenire l’isolamento e garantire l’autonomia
«Entrambi i servizi» – spiega l’assessora al sociale Waltraud Deeg – «permettono ai senior di rimanere nel proprio ambiente e di partecipare alla vita della comunità il più a lungo possibile, prevenendo l’isolamento». Per assicurare il benessere dell’anziano, le famiglie che lo accolgono devono disporre di locali adeguati e, dopo un corso formativo, entrare a far parte di una cooperativa sociale che gestisce il servizio.
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