Alcune modalità, utili e soprattutto sostenibili, per conservare gli alimenti senza servirsi dei comuni ma inquinanti contenitori di plastica.
Ogni anno finiscono in mare circa otto milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, praticamente una fila ininterrotta di buste di immondizia lungo tutta la linea costiera del pianeta. Non solo, la plastica è inquinante anche durante la sua preparazione. È pericoloso infatti essere esposti alle sostanze chimiche rilasciate durante la raffinazione delle materie che la compongono e durante l’estrazione del petrolio, che però è presente, contrariamente alle prime produzioni, solo per il 4% nel totale di quelle materie.
L’inquinamento da plastica attuale, con i danni alle persone, all’ambiente e alla fauna (si calcola un milione di animali morti ogni anno, tra gli uccelli, i pesci e gli altri organismi marini che la assumono o la respirano), dovuti al progressivo aumento del suo utilizzo è ormai consapevolezza diffusa. Nonostante ciò i circa 450 milioni di tonnellate prodotti ogni anno si prevede raddoppino nel 2050.
Grazie plastica, ma stop
Non neghiamo i vantaggi che l’invenzione e l’utilizzo di questo materiale ha fatto ottenere, dai dispositivi medicali e salvavita all’alleggerimento dei mezzi di trasporto, dai caschi alle incubatrici, dalle attrezzature per rendere potabile l’acqua ai millanta oggetti quotidiani. Da condannare è la diffusa mentalità usa e getta che ha portato la produzione della plastica monouso al 40% del totale. Il problema poi è tanto più esteso dove la pratica della raccolta differenziata non è diffusa, e va anche aggiunto che non è sempre vero che la plastica è riutilizzabile e riciclabile all’infinito.
Contrastare questa prassi è uno degli impegni che le associazioni ecologiste suggeriscono di assumere, perché è semplice e permette di ottenere un certo risparmio dal punto di vista strettamente economico. Il primo passo non può che compiersi in cucina, dove appaghiamo uno dei nostri bisogni primari e dove gli involucri e i sacchetti di plastica la fanno spesso da padroni. Vi proponiamo qui una serie di utensili alternativi per conservare i cibi e gli avanzi.
Vetro, tessuto, acciaio, alluminio, carta sono meglio
Iniziamo con i barattoli e i contenitori in vetro di varia tipologia. Sono velocemente riutilizzabili perché facili da ripulire e sterilizzare. Offrono un’ottima protezione e spesso (come quelli in metallo) sono facilmente impilabili, limitando lo spazio che occupano. Sono perfetti per ogni situazione, anche per prodotti da consumare entro le 24 ore, in ampie ciotole coperte con un piatto o un canovaccio.
A proposito di tessuto, gli avanzi secchi, il pane, le torte, i biscotti, si possono conservare dentro panni a uso alimentare. Gli stessi, che sono riutilizzabili e dai prezzi bassi, se inumiditi sono adatti per alcune verdure, tipo ravanelli, rabarbaro, fagiolini, lattuga, cetrioli. Inoltre un tessuto strofinato di cera d’api può aderire a un qualunque contenitore, consentendo di mantenere la freschezza del contenuto.
Sempre più in voga, anche perché spesso realizzati da aziende attente al design, i contenitori in acciaio inossidabile. Belle forme, totale ergonomicità e perfetta chiusura li rendono anche sfiziosi da portare al lavoro. Anche la ceramica ha i suoi estimatori, e soprattutto la sua funzione. In particolare serve per conservare in frigorifero immerse in acqua (per mantenerle croccanti) verdure come bastoncini di carota, sedano, finocchi o asparagi crudi. Cambiamo l’acqua ogni giorno e utilizziamo quella da buttare per innaffiare le piante.
Utilizziamo il più possibile la carta di alluminio, lavandola bene per riutilizzarla, e anche quella per il cibo, sia cerata o pergamena se si tratta di alimenti che non hanno bisogno di una cura particolare, sia quella marrone per mantenere, assorbendone l’umidità in eccesso, funghi, avocado, patate, frutti di bosco, datteri, fichi, pere e fragole. Inutile poi ricordare che molto cibo avanzato può essere conservato nella stessa pentola dove è stato cotto, in frigorifero o meno.
Infine, per chi non riesce proprio a fare a meno della plastica, è importante sapere che il rispetto delle norme in materia di sicurezza è requisito irrinunciabile per tutelare la salute di chi si nutrirà dei cibi deposti in contenitori di plastica. E che la plastica riciclata non ha nulla da invidiare a quella nuova. Pertanto, se proprio dobbiamo, utilizziamo contenitori marchiati PSV-Food, ovvero “plastica seconda vita-cibo”.
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