Si sono concluse a Roma, alla Domus Australia, le due giornate dedicate alle semifinali di Italia in…Canto, il Concorso canoro di 50&Più. E ora per i 50 semifinalisti è il tempo dell’attesa e della speranza di riuscire calcare il palco del Teatro Ariston di Sanremo per la finale che si terrà il 16 maggio 2020. Alla Commissione musicale l’arduo compito di scegliere i 21 finalisti che si contenderanno il Disco D’oro. L’entusiasmo e l’emozione sono alle stelle. Parliamo di cantanti dilettanti, tutti con più di 50 anni di età, con la passione per la musica e il canto. Alle semifinali hanno interpretato alcuni dei brani più celebri della canzone italiana, da Tenco a Mina, da Bruno Lauzi a Massimo Ranieri, da Gino Paoli a Mia Martini.
Molti dei semifinalisti sono alla loro prima esperienza a Italia in… Canto. Ne abbiamo incontrati alcuni. Come Fabio Fravolini di Roma. Neo cinquantenne che nella vita è un tecnico informatico. «A partecipare mi ha convinto mia suocera che riceve la rivista 50&Più dove era pubblicato l’annuncio di questo Concorso e di come partecipare. Quindi mi sono iscritto alle audizioni, le ho superate e sono arrivato alle semifinali. Devo dire che proprio non me lo aspettavo! Quando ero più giovane – racconta – cantavo nei piano bar. Ora canto a tempo perso, ma mai in pubblico. Riuscire ad arrivare in finale sarebbe la realizzazione di un grande sogno». Alle semifinali Fravolini ha interpretato Più su di Renato Zero.
Alla sua prima esperienza anche Rina Felletti di Comacchio (Ferrara). Ha letto del Concorso sui social e ha deciso di partecipare. «Ho 60 anni e canto da 50 anni. Ho partecipato a diversi concorsi, provengo dall’accademia di canto, ho conseguito la licenza di teoria e solfeggio. La musica – racconta – è parte integrante della mia vita, e sono una appassionata di canto popolare. Dopo aver lavorato nel settore dell’abbigliamento ora sono in pensione e assisto mia madre di 93 anni. Siamo una famiglia molto numerosa, ho ben 21 nipoti. Se riesco ad arrivare in finale, verranno tutti a fare il tifo per me!». Alle semifinali ha interpretato America, di Gianna Nannini. «Sì, è una botta di energia questa canzone. E sono contenta di averla cantata. Anche per sdoganare quel senso comune che vede i pensionati in uno stato di apatia». E Rina di energia ne ha da vendere.
«Ho partecipato per gioco», racconta Pierangela Colombo, di Milano, casalinga di 63 anni. Alle semifinali è venuta accompagnata dalla figlia e da una sua nipote. È molto emozionata anche perché è la prima a dover cantare, deve interpretare E penso a te di Lucio Battisti. Ma è felice e piena di un entusiasmo contagioso. «Canto da quando ero in fasce. Non ho fatto la cantante perché i miei genitori non me lo avrebbero permesso. In realtà non gliel’ho mai chiesto. Purtroppo, ho perso mio padre quando era ancora molto giovane. Partecipo ai concorsi di karaoke e a parlarmi di Italia in…Canto è stata un’amica. Cantare dal vivo con una orchestra è il mio sogno. Non so se riuscirò ad arrivare in finale, ma ci spero con tutta me stessa!».
Da Messina c’è Matteo Di Stefano 60 anni. È arrivato al Concorso grazie all’amico Natale Munaò, vincitore del Disco d’Oro di Italia in… Canto nel 2016 e nel 2018, in coppia con Gabriella Bellocchio (entrambi semifinalisti anche per questa edizione). Per le semifinali ha interpretato Il capello di Edoardo Vianello. «Con Natale – racconta – siamo amici e colleghi in un ospedale per disabili e lungo degenti. Faccio l’infermiere da 38 anni e con Natale allietiamo gli ospiti della struttura ospedaliera due o tre volte a settimana, tra musica e canzoni. Facciamo anche serate nei locali o in occasione di matrimoni e compleanni. Canto sin da ragazzo e per me arrivare alle semifinali è un gran bel risultato. Certo essere tra i finalisti sarebbe grandioso!».
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