Lo abbiamo detto più volte: quella del 2020 è l’estate del turismo di prossimità, legata alla riscoperta del territorio che ci circonda. Abbiamo detto addio – almeno per ora – alle grandi traversate oceaniche, ai voli con due o più scali, per raggiungere isole sperdute all’altro capo del mondo. In questi mesi ne abbiamo approfittato per guardarci intorno, e conoscere meglio il nostro Belpaese. Ed abbiamo capito una cosa: non bisogna per forza fare dei viaggi lunghissimi, per staccare la spina.
Un’applicazione per visitare le chiese in autonomia
In Piemonte e in Valle D’Aosta, già da un anno, è attiva un’app che dà una marcia in più al turismo soft. Viene incontro alle famiglie o ai piccoli gruppi che, in alternativa alle mete tradizionali, preferiscono dedicare il loro tempo alla cultura e alla storia. E basta uno smartphone collegato ad internet per poterne usufruire.
L’applicazione in questione si chiama Chiese a porte aperte, e propone un itinerario alla scoperta di piccoli luoghi di culto solitamente chiusi, le cui porte si aprono inquadrando un codice QR sul cellulare.
L’applicazione è stata ideata dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, e sviluppata in collaborazione con la Regione Piemonte e il Ministero dei Beni Culturali. Rientra all’interno del progetto Città e Cattedrali, nato nel 2005 con l’intento di promuovere un circuito culturale tra 18 cattedrali presenti sul territorio piemontese e valdostano.
“Chiese a porte aperte” è disponibile sul sito del progetto. Una volta scaricata, occorre registrarsi e successivamente sarà possibile prenotare la visita gratuita. Bisogna indicare una data, una fascia oraria e il numero di persone che si recano in visita.
E poi cosa succede? Una volta giunti sul posto, nell’orario prestabilito, il visitatore non deve fare altro che inquadrare il codice QR, posto davanti alla chiesa. A questo punto la porta si apre automaticamente e può iniziare la visita. Prende avvio una narrazione storico-artistica del luogo, in italiano e in inglese, attraverso un meccanismo multimediale. Un sistema di microproiettori con fasci direttivi rende ancora più interattivo il percorso, mediante l’ausilio di luci e fasci direttivi che aiutano nella comprensione delle opere custodite all’interno della chiesa.
Sul sito www.cittaecattedrali.it , oltre a scaricare l’app, è possibile trovare la lista dei luoghi di culto visitabili. L’ultima chiesa ad aver aperto i battenti in questa insolita veste, è la chiesa del Boschetto a Frossasco. Qui le spiegazioni, oltre che in italiano, francese, inglese e spagnolo, sono disponibili anche in piemontese.
© Riproduzione riservata