Dopo i Baby Boomers, i Millennials e la Generazione Z, da qualche tempo hanno fatto la loro comparsa sulla scena i “Perennials”. Si presentano come una “categoria” trasversale che, a differenza delle precedenti, sembra rimanere slegata da concetti quali il tempo e l’età. Se dovessimo identificarli, i Perennials – letteralmente Perenni – sarebbero gli over 50 sicuri di sé, curiosi, creativi e circondati da amici. Pronti a gettarsi con entusiasmo in nuove avventure, anche lavorative, sempre propensi a scoprire il lato migliore della vita. Non a caso il 44% di loro si dichiara ottimista.
Sulle orme di Gina Pell: essere Perennials, uno status mentale
La definizione “Perennials”, coniata oltreoceano, negli Stati Uniti, è opera dell’imprenditrice digitale Gina Pell che ha creato il termine identificandovi «persone curiose, sempre in fiore e consapevoli di cosa accade intorno. Al passo con la tecnologia e circondati da amici di ogni età». Insomma, un’ondata di entusiasti che cavalca il mondo che può essere considerata l’emblema del famoso detto: non contano gli anni che si hanno, ma quelli chi si sentono. Essere Perennials, in pratica, è uno status mentale.
Volti noti e non di un movimento trasversale all’età
L’ashtag di riferimento, #soperennial, rimbalza già da qualche tempo sui Social. Qui non è difficile imbattersi in personaggi internazionali come Gwyneth Paltrow, Anthony Hopkins e Madeline Albright che appoggiano il movimento. Il mondo della moda e dello spettacolo si riconosce infatti nel nuovo lemma.
Ma accanto a loro ci sono anche tante donne di ogni età, moltissime over che postano entusiastiche foto del loro “spirito perenne”. Gina Pell invita a non preoccuparsi più di tanto del gap generazionale: perenne, duraturo, ricorrente è il termine adatto per chi si sente fuori dagli schemi e sceglie ogni giorno di reinventare il proprio destino.
L’identikit del perennial italiano: donna e ottimista
La maggior parte dei Perennials è donna. Lo conferma anche il Rapporto Coop 2019, secondo cui il 67% delle over 40 dichiara di vivere meglio rispetto a una decina di anni fa. Per il 61% di loro la realizzazione personale è una priorità e il 60% afferma che una delle cose più importanti nella vita è saper raccogliere le sfide.
Prevedibilmente, il 63% del campione si giudica ottimista. Dunque, niente poltrona e circolo sportivo nel tempo libero, le over 40 di oggi hanno tutte le carte in regola per vivere una seconda giovinezza.
Le “Sempreverdi” sono anche green e molto digital
Essendo al passo coi tempi, naturalmente le Perennials italiane hanno un animo “green”. Infatti dichiarano di preferire abiti e cosmetici bio e di essere attente all’alimentazione. Sfatano anche il mito dei più giovani ecologisti, dal momento che l’88% provvede alla raccolta differenziata e l’89% ha ridotto fortemente il consumo di plastica.
Naturalmente, la spinta ad essere “up to date”, cioè sempre aggiornate, fa sì che amino stare online. Acquistano sul web, pagano attraverso le App, utilizzano i Social Network e guardano serie tv in streaming. Mettendo insieme le risposte del questionario, una giornata tipo di una Perennials si divide secondo quest’ordine: lavoro, famiglia, animali domestici, cucina (con una netta diminuzione del consumo di carni) e cura di sé, tra cosmesi e vita attiva.
Le tre “Magnifiche Perennial” italiane
Isabella Marconi, Marilli Amari e Paola Baronio sono tre “Magnifiche Perennial”, tre donne chic, spiritose e intelligenti. Si sono incontrate per caso in rete e da follower sono diventate amiche nella vita reale. Hanno deciso di essere le portabandiere italiane di chi, come loro, sente di “non avere una data di scadenza”.
Così i loro post spopolano sui Social, dalle pagine di Facebook alle stories di Instagram, diffondendo l’immagine di un diverso modo di vivere i 50 e i 60 anni. Hanno ovviamente una pagina web, Magnifiche Perennial appunto, dove tengono un “diario di bordo” al femminile, affrontando i temi della maturità con spirito e gioia di vivere. Insomma, questo esercito di italiani, quasi tutto al femminile, sta ormai condizionando il futuro dei mercati, dalla cosmesi all’abbigliamento, dall’alimentazione al tecnologico.
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