Avere un hobby migliora la vita, soprattutto dopo i 65 anni. A dirlo sono i risultati di uno studio condotto dalla University College London e pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che ha coinvolto 93.263 persone di 16 diversi Paesi, con un’età media compresa fra i 71,7 e i 75,9 anni.
La ricerca ha analizzato i dati raccolti in cinque diversi studi nei quali i partecipanti hanno risposto a una serie di domande che esaminavano l’interesse verso differenti hobbies, e la percezione più o meno soddisfacente della propria salute e della propria vita. Dalle risposte è emerso che essere coinvolti in attività piacevoli aumenta il benessere psicologico, riduce la solitudine e porta le persone a sentirsi meglio e ad evitare patologie depressive rispetto a coloro che non praticano un hobby nel tempo libero. I dati dei singoli studi sono stati valutati nell’insieme, per capire se ci fossero eventuali differenze fra le diverse aree geografiche, e invece l’associazione tra il coinvolgimento in hobby e il benessere mentale è risultata positiva in ognuna delle nazioni considerate.
Le prospettive nei paesi ‘felici’
In particolare, paesi con un elevato “indice di felicità” come Danimarca, Svezia e Svizzera, hanno mostrato un maggiore coinvolgimento in attività ricreative, confermando la relazione positiva evidenziata nei soggetti campione. I risultati sono rimasti costanti anche dopo aver preso in esame altri fattori, come lo stato di coppia, l’occupazione e il reddito degli intervistati. Ricerche come questa evidenziano l’importanza di promuovere il benessere mentale dei senior attraverso pratiche di invecchiamento attivo e attività piacevoli e stimolanti per la mente. Come ha specificato Daisy Fancourt, una delle autrici dello studio, si tratta di scoperte che possono indicare la direzione da intraprendere nel campo delle politiche sociali dedicate agli anziani.
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