Disturbo alimentare spesso sottovalutato che richiede l’intervento del medico. Ecco come fare prevenzione
Etimologia della parola
La parola pica deriva dal latino e significa ‘gazza’ il cui nome scientifico è ‘Pica pica’, noto uccello conosciuto per avere la tendenza a rubare oggetti non commestibili ed assaggiarli.
Disturbo del comportamento alimentare
La pica, nota anche come allotriofagia, è un disturbo del comportamento alimentare che spinge il gatto ad ingerire volontariamente materiali non commestibili come lana, qualsiasi tipo di tessuto, dal cotone alle fibre sintetiche, carta, gomma, legno e plastica, con conseguenze spesso fatali. Si può manifestare in tutti i gatti, di qualsiasi età, ma è più frequente riscontrarlo nel gattino nell’arco di un mese dalla sua adozione ed in alcune razze orientali quali il Burmese, il Siamese e il Tonkinese, in cui sembra giocare un ruolo rilevante la predisposizione genetica.
Cosa fare se il gatto mangia il maglione?
Se il gatto mangia qualcosa di non commestibile, occorre portarlo subito dal veterinario. Il medico, effettuerà un’attenta visita clinica ed alcuni esami diagnostici per escludere eventuali danni che possono essere stati determinati dall’ingestione di materiale non commestibile, cercando di capirne la causa.
Cause scatenanti
Non sempre le cause scatenanti sono così evidenti. Una volta che sono state escluse, dal veterinario, le possibili cause organiche, determinate magari da una dieta non adeguata a soddisfare le esigenze nutritive del soggetto, è consigliabile portarlo dal comportamentalista. Lo specialista, per capire la causa del picacismo, durante la visita comportamentale analizzerà con attenzione l’ambiente in cui vive il pet e le relazioni in atto tra i membri della famiglia, e valuterà con attenzione tutti i comportamenti del soggetto, soffermandosi specialmente su quello alimentare. Il picacismo si manifesta improvvisamente nel gatto per noia o per stress oppure per attirare l’attenzione del proprietario, o come manifestazione ansiosa, associata anche ad altri disturbi comportamentali come marcature, eliminazione inappropriata, aggressività e iperattività.
Attenzione ai cambiamenti
Il gatto è un animale territoriale, ed è infastidito da qualsiasi cambiamento, specialmente dai traslochi, perché perdendo tutti i riferimenti territoriali si trova improvvisamente a vivere in un ambiente privo di odori familiari. Il picacismo può, quindi, essere spesso utilizzato dal gatto in situazioni stressanti, come meccanismo adattivo noto come “meccanismo di coping”, specialmente quando in casa non c’è un buon arricchimento ambientale che gli consenta di nascondersi e isolarsi.
Prevenire è meglio che curare
Per evitare il picacismo sarà opportuno giocare con il pet e rendere la casa in cui vive stimolante e con un buon arricchimento ambientale. E nel caso di traslochi o dell’arrivo di un nuovo animale, per evitare possibili errori è sempre meglio rivolgersi al medico veterinario comportamentalista.
Arricchimento ambientale
È un metodo che viene utilizzato per rendere la casa in cui vive l’animale cat-friendly, così da facilitare il suo benessere psicofisico. Consiste nel fornire al gatto un ambiente ricco di stimoli olfattivi, sonori e visivi. Per far ciò sarà necessario scegliere con attenzione la zona di alimentazione, di gioco e di eliminazione, e porre più tiragraffi in diverse zone della casa, specialmente vicino al divano o nelle zone di passaggio, creare una tridimensionalità spaziale, utilizzando mensole da porre sui davanzali delle finestre così da consentire al pet di guardare fuori. Per facilitare il suo benessere psicofisico andranno create anche più zone d’isolamento, utilizzando cucce e coperte dove eventualmente il gatto possa nascondersi. Il cibo dovrà essere ad libitum, cioè sempre a disposizione, e i giochi non dovranno mai mancare.
Il gioco
L’attività ludica gioca un ruolo rilevante nella vita del gatto. I suoi proprietari non sempre sono presenti quanto lui vorrebbe e tendono a giocare poco con il pet che, talora, potrebbe manifestare pica come risposta ad una carenza affettiva. Giocare con il proprio animale è fondamentale, è un modo per dimostrargli il proprio affetto. Il gioco rende più salda qualsiasi relazione, consentendo al gatto di imparare nuove cose e di migliorare anche le sue capacità cognitive. Sono molto apprezzati dai gatti le finte prede, i giochi con acqua o con cibo da ricercare.
Per risolvere il picacismo cosa fare?
Occorrerà rivolgersi al comportamentalista che, una volta scoperta la causa, interverrà nel modo più appropriato scegliendo la terapia più adeguata. Sicuramente, la feromonoterapia da associare all’uso di prodotti specifici aromatizzati da spruzzare sugli oggetti presi di mira dall’animale, l’attività ludica e un buon arricchimento ambientale saranno di notevole ausilio, ma non sempre sufficienti, per il successo terapeutico.
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