Il profumo più celebre al mondo, con 80 milioni di flaconi venduti, festeggia i suoi primi cento anni. Chanel n°5, fragranza senza tempo ancora oggi amata e ricercata, nacque nel 1921 dall’incontro fra Coco Chanel ed Ernest Beaux.
La celebre stilista cercava qualcosa di innovativo che facesse dimenticare le classiche essenze floreali e zuccherose dell’epoca. Mentre il profumiere era appena rientrato da una campagna militare a seguito della corte degli zar di Russia, dove aveva assaporato nuovi profumi esotici e sapientemente imparato a mescolarli. Grazie alle conoscenze di un monaco conosciuto in viaggio, aveva scoperto un’essenza utilizzata per curare il figlio dello Zar Nicola II dall’emofilia. Ne aveva così custodito la “formula”, arricchendola poi di altri elementi.
Chanel n°5, un profumo che viene da lontano
Quando Coco gli commissionò la ricerca di quello che sarebbe stato il primo profumo firmato da una stilista di moda, Beaux riuscì a lavorare su almeno 80 elementi. Tra questi vi erano le essenze di rosa, vaniglia, ylang-ylang, muschio e gelsomino. Ma soprattutto le aldeidi, composti artificiali di uso non comune all’epoca, che permettevano di smorzare i toni eccessivamente floreali. Delle dieci combinazioni proposte, Chanel selezionò la quinta, perché il numero 5 le era particolarmente caro. Da appassionata di numerologia, gli attribuì da subito un valore mistico.
Il n°5 cambiò segnò un punto di rottura con la profumeria dell’epoca, non solo nella fragranza, ma anche nel flacone, che la stilista volle geometrico e razionale. Una simbologia per richiamare il suo personale concetto di eleganza, quello che definiva “il levare ciò che gli altri aggiungono”. Una bottiglia trasparente che si ispirava al nascente Modernismo, rimasta sostanzialmente invariata fino ai nostri giorni. Eccezion fatta per il tappo, modificato più volte fino alla forma attuale, una riproduzione in miniatura di Place Vendôme vista dall’alto.
Il successo con Marilyn Monroe
Il successo fu immediato e crescente, e dalla boutique di Rue Cambon il passaparola fu irrefrenabile fra le giovani donne di Parigi e poi del resto del mondo. Lei stessa ne fu testimonial nel 1938, con un’immagine pubblicata su Harper’s Bazaar, anche se a consacrarlo come icona di eleganza e irriverenza allo stesso tempo fu però Marilyn Monroe, fotografata col mitico flacone nella sua stanza d’albergo nel 1955.
Anche l’arte non restò indifferente al fascino di Chanel n°5. Nel 1959 fu esposto al MoMa di New York, e che per Andy Warhol divenne oggetto di alcune serigrafie. Reinterpretato solo molti anni dopo da Jacques Polge, nel 1986, oggi ha una connotazione più contemporanea, ma la combinazione delle origini è ancora la stessa, cento anni dopo.
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