Un Piano straordinario per i centri diurni per anziani e più chiarezza sulle rette per i malati di Alzheimer: sono le due richieste che nei giorni scorsi Uneba ha rivolto a governo e Regioni
Serve un piano straordinario per i centri diurni per anziani e serve chiarezza sulle rette per i malati di Alzheimer. A dirlo è Uneba – Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale – durante il convegno a Roma. «Ci appelliamo a ministro della Salute e Regioni: chiediamo certezze – ha detto il presidente nazionale Franco Massi – È necessario che definiscano criteri chiari, per poter dare risposte ai famigliari degli ospiti. E chiediamo anche un piano straordinario per realizzare in tutta Italia centri diurni per anziani, che costano un quarto delle Rsa. Parlo a nome di Uneba, che è l’associazione più rappresentativa del sociosanitario, ma anche a nome delle altre associazioni del settore».
Chiarezza sugli oneri di spesa
Uneba rilancia così, a distanza di due mesi, l’appello contenuto nella lettera indirizzata a Governo e Regioni, in cui chiedeva appunto chiarezza sulla titolarità degli oneri di spesa per l’assistenza a favore dei malati di Alzheimer. «Una sollecitazione nata da sentenze contraddittorie e dalla difficoltà di Rsa ed enti gestori nel dare risposte alle giuste rivendicazioni dei parenti», ha ricordato Massi.
Titolarità delle rette, serve chiarezza
Il nodo della questione è così sintetizzato nell’appello rilanciato da Uneba: «Recentemente sono venute alla luce sentenze, in diversi gradi di giurisdizione, che hanno sancito la gratuità per il cittadino malato di Alzheimer dell’assistenza ricevuta in RSA, nel rispetto dell’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, la definizione dei quali, come noto, esula dall’autonomia delle Regioni e spetta allo Stato».
Ha aggiunto: «Tali pronunce da un lato hanno comportato, ancora in casi isolati, la restituzione della quota sociale corrisposta dagli ospiti assistiti; dall’altro hanno avuto immediata risonanza mediatica. Le Rsa seguono la normativa regionale e non hanno nessun margine di decisione – precisa Uneba – Hanno, invece, la responsabilità dell’assistenza, come pure del proprio equilibrio economico. Non sono certo le strutture a scrivere leggi o sentenze per stabilire chi copre la spesa per l’accoglienza dei malati di Alzheimer».
I centri diurni e la legge 33
Intervenendo al convegno, Massi ha anche riportato, a nome di Uneba, la richiesta di un “Piano straordinario per i centri diurni in Italia”, ricordando che “un posto in centro diurno costa un quarto di un posto in Rsa e garantisce una qualità della vita importante. Alcuni gradi di demenza o non autosufficienza – ha evidenziato – possono trovare sostegno in un centro diurno.
Massi ha poi fatto riferimento alla legge 33/2023 (“Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”), che ha definito “un disegno perfetto”. Ha però evidenziato che “purtroppo, date le difficoltà economiche, l’unico decreto legislativo ha sì riaffermato le validità contenute nella legge, ma poi ha rimandato a ulteriori 22 decreti legislativi in attuazione del decreto. Alcune di queste scadenze sono già passate, senza che sia stata data alcuna risposta. Ma la legge 33 – ha ribadito – è un punto di riferimento che deve rimanere come faro”.
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