L’ultima ricerca Censis (Vade retro robot. A che punto è giunta la trasformazione digitale della P.A.) segnala alcuni dati preoccupanti. L’Italia è agli ultimi posti in Europa per “interazione digitale” tra cittadini e PA. Nel 2018 solo il 24% degli italiani dichiara aver interagito con la PA per via telematica, contro il 92% dei danesi, il 71% dei francesi, il 57% degli spagnoli. Il valore medio nell’Unione Europea è del 52%. Peggio di noi solo Bulgaria e Romania. Più della metà della popolazione ritiene che il funzionamento delle strutture pubbliche non sia soddisfacente. Uno dei principali motivi di questo difficile rapporto con i fruitori dei servizi è la mancanza di semplificazione delle procedure online rispetto a quelle tradizionali. Gli utenti abituati ad interfacciarsi in maniera semplice e veloce con le applicazioni digitali nel settore privato, lamentano procedure complesse, lungaggini e complicazioni dei sistemi “pubblici” focalizzati più sulla procedura e sulla correttezza amministrativa piuttosto che sull’accesso al servizio e sulla user-friendliness. La colpa non è tutta della PA.
Dalla ricerca emerge che l’interazione digitale non decolla anche a causa dei tanti “retaggi analogici” del Paese. Ancora oggi il 16%delle famiglie italiane non dispone di una connessione internet domestica. Il dato medio UE è dell’11% ma siamo ben lontani dai valori espressi da Paesi come l’Olanda (2%), il Regno Unito (5%) e la Germania (6%). Una quota elevata di nostri connazionali continua a vivere in un mondo completamente “analogico”. E’ vero che le connessioni quotidiane ad internet degli over 18 hanno raggiunto il 52,7% del totale e la quota di “non utenti” internet si è più che dimezzata rispetto al 2001, ma , a tutt’oggi, un italiano su tre (32,2%) “non si connette mai”.
Il confronto con i dati del 2008 mostra un netto miglioramento nella connettività per i giovani e le classi d’età centrali. Tuttavia, fra i più anziani la quota dei “non digital” è altissima: supera il 60% nella classe 65-74 anni ed è vicina al 90% negli over 75. Gli over 65 che non utilizzano internet sono quasi 10 milioni (quasi 4 milioni se si considerano esclusivamente i 65-74enni). A ciò si aggiungano i dati dell’ultima rilevazione Istat che, a fronte di un 28,3% di popolazione con competenze elevate e un ulteriore 35,1% con competenze di base (il minimo indispensabile per connettersi e dialogare on line con la PA), rileva l’esistenza di un 33,3% della popolazione con competenze “basse” e un ulteriore 3,3% con competenze “nulle”.
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