Aumentano le famiglie ma cala il numero dei componenti. Lo rivelano i dati del censimento Istat che consegnano una fotografia della popolazione italiana fino a dicembre 2019.
Tante le trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato la Penisola nel corso degli ultimi 50 anni, profonde e radicali – come il progressivo invecchiamento della popolazione – tanto da delineare i contorni del quadro attuale con una prevalenza di famiglie unipersonali e un loro incremento al Centro. In Italia vive da solo il 15% delle persone censite.
Tuttavia il Sud Italia si conferma il territorio con le famiglie più numerose ma, rispetto a decenni fa, il numero dei componenti si attesta intorno a 2,5 rispetto a 3,75 nei primi anni ’70. Un dato su tutti? Il primato di famiglie mediamente più numerose spetta a Volla, in provincia di Napoli (3,12 componenti) mentre quello delle più piccole lo detiene Fascia, in provincia di Genova (1,14 persone).
Al 31 dicembre 2019, il 99,4% della popolazione censita come residente in Italia (59.641.488 individui) vive in famiglia mentre sono solo 382.067 le persone in convivenza anagrafica, ossia che abitano in istituti assistenziali, ospizi, istituti di cura e altre residenze collettive. Rispetto al censimento del 2011, in linea con l’andamento negli ultimi decenni, osserva l’Istat, le famiglie sono aumentate di 1.239.356 unità (+5,0%), passando da 24.611.766 a 25.851.122
Censimento Istat: le famiglie unipersonali al Centro
Il censimento Istat fornisce un dato particolarmente interessante: tra il 2011 e il 2019 si registra un incremento di famiglie unipersonali nelle zone del Centro (+21%). Basti pensare che nel 1971, nella stessa zona, le famiglie composte da una sola persona rientravano in una percentuale superiore – seppure di poco – al 10%. Nel 2019, invece, la percentuale si attesta oltre il 37%. Resta invariato il primato nel nord-ovest del Paese che dal 16% passa al 37,7%. Dove vivono, principalmente le famiglie unipersonali? Sul podio delle regioni salgono: Liguria, Valle D’Aosta (più di quattro famiglie su 10) e il Lazio (39,3%); in Puglia e in Campania, invece, sono meno di tre su 10. Dal censimento emerge, nello specifico: Trieste con famiglie unipersonali pari quasi alla metà del totale (47,2%), Genova (il 45,6%), Savona (il 45,4 %) poi Barletta-Andria-Trani (23,5%) e Napoli (24,8 %).
Diminuiscono le famiglie numerose
E, se da un lato crescono numericamente le famiglie unipersonali, dall’altro diminuisce il numero dei componenti delle singole famiglie. Vediamo qualche dato. Nel 1971 – l’arco temporale preso come riferimento dal censimento Istat – le famiglie formate da cinque componenti o da più di 3 erano 3.437.440 e rappresentavano il 21,5% del totale delle famiglie residenti. Nel 2019 se ne contano solo 1.318.804 e costituiscono poco più del 5% delle famiglie censite.
Censimento Istat: famiglie più numerose al Sud Italia
Dalla lettura dei dati del censimento Istat emerge che la presenza maggiore di famiglie numerose si registra nelle zone del Sud Italia con un 6,9% e nella parte insulare con 5,5%. Di contro, al Nord Italia si registrano meno famiglie numerose: nel Nord-occidentale 4,1%, nel Nord-orientale 4,9% e al Centro 4,6%. Un’inversione di tendenza notevole considerato che nel 1971 quando nel Sud della Penisola quasi una famiglia su tre (31,2%) era formata da almeno cinque persone mentre nel Nord-ovest queste erano meno del 14% del totale. Nel dettaglio: la distribuzione territoriale delle famiglie numerose (6 o più componenti) fa registrare i valori più alti a Napoli (2,9%) e Prato (2,5%); il valore minimo si raggiunge a Trieste (0,6% del totale famiglie) in contrapposizione al dato delle famiglie unipersonali.
Famiglie piccole anche nel centro città
Ancora, dai dati forniti da Istat, risulta meno marcato lo spopolamento del centro a vantaggio di realtà più piccole. Tra il 2011 e il 2019 a perdere popolazione in famiglia sono infatti sia il capoluogo sia gli altri comuni della provincia. Tuttavia, la quasi totalità dei centri di maggiori dimensioni è caratterizzata dalla presenza di famiglie piccole, di 1-2 componenti, mentre nel resto della provincia prevalgono le famiglie con tre componenti e più.
Le famiglie straniere in prevalenza nel Nord Italia
Le famiglie con almeno un componente straniero censite nel 2019 ammontano a 2.416.717. Il 32,6% è di famiglie unipersonali, il 19,5% con due componenti, il 18% ne ha tre mentre sono il 29,9% quelle che ne hanno quattro o più. Nel 57% dei casi risiedono nel Nord Italia, in particolare nel Nord-ovest, nel 25% vivono nell’Italia centrale mentre il 13% e il 5% sono insediate rispettivamente nel Sud e nelle Isole. I comuni di Roma e di Milano accolgono in totale il 13,4% delle famiglie con stranieri censite ma rappresentano il 60% di quelle che risiedono nei primi 10 Grandi comuni e a maggiore presenza straniera. Nel comune di Roma vive il 10,3% delle famiglie unipersonali straniere censite in Italia, a Milano il 9,2%.
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