Si posticipa spesso l’orario della cena. Quando questo diventa un’abitudine però può creare problemi alla salute. Uno studio francese firmato NutriNet-Santé lo conferma
I proverbi, si sa, esprimono la saggezza dei popoli. In tutti gli ambiti, compreso quello relativo allo stile di vita, al modo di affrontare le abitudini quotidiane. Un esempio: “se vuoi vivere bene e lesto, mangia poco e cena presto”. Non solo un eccessivo consumo di alimenti, per solito piuttosto sregolato, mette il nostro organismo in condizioni di difficoltà e di progressiva alterazione, ma anche il suggerimento di “cenare presto” è significativo.
La cena tra socialità e salute
La cena è sicuramente il momento migliore per socializzare e solitamente, proprio per conciliare gli impegni di tutti e attendere i ritardatari, si è soliti posticiparla un po’ troppo. Poi, a famiglia riunita e terminati gli impegni lavorativi, si ha tempo per rilassarsi e mangiare qualcosa in più. Un convivio spesso piacevole e disteso, che però influenza la nostra salute.
Cenare tardi porta spesso a un aumento dell’appetito, a consumare più alcol, e a non avere un orario regolare. Il che peggiora la qualità del sonno, disturba il nostro ritmo biologico, riduce il necessario digiuno notturno. Non solo. Un importante studio francese di NutriNet-Santé ha confermato che aumenta i rischi per l’apparato cardiovascolare. Effettuato per la durata di sette anni, seguendo ben 103 mila adulti, ne ha monitorate le abitudini riguardanti la regolarità dei pasti, il loro orario, l’intervallo tra cena e successiva colazione.
I risultati dello studio francese
La ricerca ha sottolineato ancora una volta come il ciclo quotidiano dei pasti consumati e dei digiuni che li intervallano influisce in maniera significativa sulla funzionalità di vari organi. Non solo quelli collegati al sistema digestivo, compresi fegato, reni, pancreas, ma condiziona anche l’attività del cuore e la pressione arteriosa.
I risultati principali ottenuti dagli analisti francesi evidenziano come ritardare l’orario dell’ultimo pasto della giornata si associ al rischio di eventi cerebrovascolari (ictus, attacco ischemico transitorio), che si è dimostrato maggiore del 28% per chi consuma la cena dopo le 21 rispetto a chi la assume prima delle 20. E allo stesso modo che posticipare la colazione mattutina aumenta il rischio, soprattutto nelle donne, di sviluppare malattie cardiovascolari del 6% per ogni ora di ritardo rispetto alle 8.
Inoltre hanno verificato come il prolungarsi del digiuno notturno offre una protezione contro le malattie cerebrovascolari, senza peraltro osservare correlazioni significative tra il numero dei pasti quotidiani e il rischio cardiovascolare o coronarico.
Ecco quando cenare
Attivare uno stile di vita salutare è legato non solo alle abitudini alimentari, ma comprende almeno un’attenzione costante all’attività fisica e alla cura dello spirito (il che non significa aderire a una religione). E non possiamo qui elencare tutti i fattori che lo influenzano tanto sono numerosi, dalle problematiche lavorative a quelle sentimentali, dall’esposizione alla luce solare all’abuso di farmaci, per citarne alcuni.
Come e quando ci nutriamo è uno dei fattori più significativi.
Oltre gli aspetti qualitativi e quantitativi degli alimenti, sulla nostra salute influiscono le tempistiche e le modalità, soprattutto della cena. Cena che, a prescindere, non deve trovarci molto affamati (uno spuntino nel pomeriggio aiuta) e deve essere a base di alimenti leggeri e facilmente digeribili, verdura, carne bianca o pesce magri, pochi carboidrati, senza alcolici né carne rossa. Addirittura si potrebbe valutare di saltarla – oppure di saltare la colazione successiva – una o due volte la settimana, per garantire all’organismo gli effetti positivi del digiuno.
Alimentazione, mangiare presto aiuta a mantenersi in salute
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