Tanti gli avvenimenti accaduti nell’anno che ci lasciamo alle spalle. Alcuni di essi tragici e altri, invece, rappresentano piccole conquiste. Facciamo tesoro delle straordinarie esperienze umane che hanno caratterizzato il 2023 e guardiamo avanti con coraggio perché ci sia un cambiamento culturale, a partire dalle piccole azioni che ognuno di noi può compiere
Un fermo immagine in bianco e nero. Una donna sorride in cima alle scale, sotto una folla chiassosa. Delia quel giorno, con un pretesto, scappa dal marito violento e, insieme a decine di donne, si mette in fila. Con la paura di essere scoperta e con la consapevolezza di avere un potere incredibile, va a votare. È il giorno del voto alle donne per la prima volta. A raccontare questo pezzo di storia è Paola Cortellesi firmando la pellicola da regista C’è ancora domani, il film italiano più visto dell’anno. Delia ci insegna, sì ci insegna – lasciatemi usare questo termine perché spesso dimentichiamo di sapere – che i diritti esistono, vanno tutelati e vanno difesi. Ci insegna anche che cambiare è possibile e che farlo, fin troppo spesso, richiede coraggio. E allora aggrappiamoci al coraggio delle donne del passato, alle loro lotte e alle loro conquiste per costruire un futuro degno di essere a sua volta ricordato.
Il 2023 passerà alla storia per tante ragioni, anche per gli eventi tragici che lo hanno caratterizzato. Percorrendo l’anno ‘contromano’, lo scoppio del conflitto in Medio Oriente, quello sul fronte ucraino; l’incidente ferroviario di Brandizzo, ad agosto, in cui hanno perso la vita cinque operai (l’elenco dei morti sul lavoro in Italia quest’anno è lunghissimo, mentre scrivo se ne contano 559), il surriscaldamento globale, che assume i connotati di una emergenza mondiale che va assolutamente affrontata, le alluvioni in Emilia-Romagna. Abbiamo assistito anche ad appuntamenti eccezionali: l’Unione europea ha ratificato la Convenzione di Istanbul, rafforzando ulteriormente la garanzia di tutela dei diritti delle donne.
E ancora all’arresto del superlatitante di ‘cosa nostra’ Matteo Messina Denaro, alla fine della pandemia da Covid-19, annunciata a maggio dall’Organizzazione delle Nazioni Unite che, in tre anni, ha fatto registrare circa 20 milioni di morti in tutto il mondo. Siamo stati anche spettatori di scoperte archeologiche senza precedenti: l’altare ellenistico di Segesta, la testa di marmo sul fondo del lago di Nemi – appartenuta probabilmente all’equipaggio di Caligola -, il Tempio di Santiago, emerso in Messico a seguito della siccità. Ricorderemo il 2023 anche per tutte quelle incredibili esperienze umane che ci fanno sentire sempre più comunità. E i protagonisti sono donne e uomini che – in maniera volontaria e gratuita – si prendono cura degli altri, si dedicano al prossimo senza riserve. Penso a Francesco Pio, il giovane pugliese che, travestito da Spiderman, porta sorrisi ai bambini ricoverati negli ospedali; a chi di notte raggiunge i senzatetto per consegnare una coperta o un piatto caldo. Agli ‘angeli del fango’, anche giovanissimi, giunti nei territori alluvionati da ogni parte d’Italia, per portare aiuto alle famiglie colpite dal disastro.
Ci lasciamo il 2023 alle spalle, con le sue brutture, certo, ma più di ogni altra cosa, con le sue conquiste: ora è il tempo di guardare avanti e di farlo con coraggio. Lo stesso coraggio che ha avuto Delia, sfidando i canoni convenzionali e i soprusi. Viviamo questo nuovo anno con la consapevolezza che tutti noi possiamo essere parte di un cambiamento, prima di tutto culturale, fondato sulla difesa dei diritti di tutti, per un mondo più giusto e per una società più equa.
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