Per combattere il Parkinson ogni mezzo è lecito. Anche i pugni. È quello in cui s’impegna Scott Newman, sin dai primi anni del 2000, negli Stati Uniti
Storie
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Un gesto di umanità: Torino e la fermata del tram che non c’è
di Romina Vincidi Romina VinciPuò accadere che la frenesia abbia il sopravvento e che la continua corsa contro il tempo generi malessere e frustrazione. Stavolta no però.
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Oggi ha 75 anni e dal 1985 spende le sue giornate cancellando messaggi razzisti e di odio da muri, panchine e arredi urbani di Berlino.
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Ha trasformato la sua passione per la corsa in un modo per fare beneficenza. Nel 2018, partita da Brighton, in Inghilterra, ha percorso un totale di 9.656 chilometri.
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Nata nel 1893 in un villaggio della Bielorussia, a soli 6 anni, lavorava già nel negozio della madre; dieci anni dopo era arrivata a gestire sei dipendenti.
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In Cina si tenta non solo la strada delle misure economiche. Attraverso alcune leggi si cerca di mantenere vivi i legami familiari.
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Nel 2015 la famiglia Calò ha aperto le porte della sua casa dando accoglienza a sei profughi. Oggi sono tutti indipendenti.
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Quando John si è visto diagnosticare il morbo di Parkinson, la notizia ha lasciato tutti sbigottiti. Ma la speranza sopravvive.
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Icona “per caso” dopo gli ottant’anni, per lei dopotutto «è bello poter ammettere di essere anziani. In fondo è una benedizione».
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A Perdasdefogu, in Sardegna, la famiglia Melis rappresenta un caso straordinario di longevità genetica. Tanto da meritarsi un film.