Entro il 2036, un canadese su quattro dovrebbe avere più di 65 anni.
Secondo un rapporto della Federazione delle municipalità canadesi, circa 700.000 famiglie composte da anziani fanno fatica a sostenere i costi economici delle loro abitazioni, specie nelle comunità rurali dove gli alloggi sono pochi e, se si perde l’autonomia, bisogna spostarsi di molto per trovare una sistemazione adeguata. Non a caso nell’Ontario settentrionale, si è costituito un gruppo su Facebook composto da 1.500 anziani in cerca di coinquilini.
Proprio in Ontario abitano Louse Bardswich (67 anni), Martha Casson (70 anni), Beverly Brown (68 anni) e Sandy McCully (4 anni) che i media canadesi hanno soprannominato “Golden Girls”. Il riferimento è alla famosa serie televisiva americana “Cuori senza età”, trasmessa dal 1985 al 1992 e centrata sulla coabitazione di 4 donne agée a Miami (Florida).
Louse, Martha, Beverly e Sandy vivono insieme in una casa a Port Perry (Ontario) dal 2015. Il loro percorso è stato faticoso ma è nato dalla condivisione dei loro problemi; le prime due lavoravano insieme e si sono confrontate sulle difficoltà incontrate nell’assistere i loro genitori anziani e nel pianificare i problemi economici da affrontare per pagarsi l’assistenza in casa di riposo.
In una intervista alla BBC hanno descritto questo processo come “un aprire una specie di finestra sul loro futuro”. Una nuova tendenza che sembra emergere in questi anni porta molti anziani a mettere in comune le loro difficoltà per non pesare sui figli ma anche per vivere meglio i problemi specifici dell’invecchiamento.
Louise Bardswich ha descritto alla tv inglese la sua sorpresa nello scoprire “una nuova dimensione di vita”. Le difficoltà non sono mancate come quando nel 2013 un costruttore ha chiesto il permesso di costruire la loro casa a proprietà condivisa. Si tentò addirittura di approvare una legge locale per mettere fuori legge questo tipo di alloggi comuni.
Martha Casson presentò una denuncia per violazione dei diritti umani e, due ore prima che fosse votata dal consiglio cittadino, il commissario per i diritti umani dell’Ontario condannò la proposta di legge ricordando ai funzionari pubblici che non si può discriminare “direttamente o indirettamente gruppi protetti dalla Commissione per i diritti umani” specificando l’ineludibilità dell’obbligo di soddisfare i bisogni delle persone anziane e disabili.
A principi di auto-mutuo aiuto fra i baby boomers obbedisce anche l’attività di alcune società di consulenza nate in Canada con lo scopo di propugnare l’invecchiamento collaborativo in chiave proattiva non solo nelle scelte di residenzialità ma anche nelle scelte di salute e nella costruzione di reti di relazioni solidali. Queste nuove realtà hanno come scopo quello di aiutare i 60enni di oggi ad impostare in modo partecipativo i loro successivi 20 anni di vita. Una di queste società è la Collaborative Aging nata in Ontario dall’iniziativa di Sue Lantz che proprio al tema dell’auto-mutuo aiuto fra baby boomers ha dedicato un libro. Il motto della Lantz è: “l’interdipendenza è anche autonomia”. Le Golden Girls dell’Ontario hanno applicato la sua filosofia nella scelta del tipo di coabitazione. Scoprendo di vivere la stessa situazione esistenziale, hanno paradossalmente preservato la loro indipendenza al meglio vivendo in un luogo che ha permesso loro di dare e ricevere aiuto vicendevolmente.