Lavoratori senior

Secondo l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, lo smart working avrebbe innescato effetti “indesiderabili” tra i lavoratori over 50 anni.

Secondo gli ultimi dati Inail, gli ultracinquantenni sono la fascia di età più colpita da questa tipologia di infortunio sul lavoro.

Secondo Insurance Europe ben il 43% dei cittadini Ue (il 53% in Italia) non accantona risorse per la vecchiaia. Il motivo? Soprattutto scarsa disponibilità economica.

Arrivata sulle passerelle a 53 anni, Pino Montesdeoca è oggi un’apprezzata modella “over”, perché «la moda non conosce età – dice -. Appartiene sia ai giovani sia agli anziani».

Per Mario Rusconi dell’Associazione Nazionale Presidi, la scuola «ha un grande significato per la tenuta civile di questo Paese». Ma complice il Covid rischia di perdere la risorsa degli insegnanti senior.

C’è chi torna in corsia, nonostante la pensione alle spalle. Per senso di civiltà e per amore del proprio lavoro.

Appare complessa, in Italia, la situazione degli smart worker tra i 55 e i 65 anni. Sembra andare molto meglio in Austria, Francia e Belgio.

È quanto prevede un emendamento del governo al Decreto Milleproroghe approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

Il noto settimanale inglese ha tracciato un quadro tutt’altro che rassicurante sull’invecchiamento dell’Unione europea, Italia in testa.

La nuova riforma fiscale sembra mettere a rischio l’obiettivo di evitare spopolamento e desertificazione produttiva nei borghi isolati.