Discriminazione

Discriminate in quanto donne e in quanto indigene, portano sulle vette il loro messaggio di emancipazione e liberazione. Hanno tra i 25 e i 55 anni. Cinque di loro si stanno allenando per scalare l’Everest.

Nel 2024, appena 3.760 donne potranno smettere di lavorare – in anticipo rispetto ai 67 anni – tra Ape sociale, Quota 103 e Opzione Donna.

Si attesta intorno al 20% la percentuale di dipendenti che sperimenta sintomi di burnout. L’80% di lavoratori giovani sarebbe disposto a lasciare. A dirlo recenti studi.

L’insegnamento universitario in Italia è over 50: la fotografia di un settore occupazionale nei dati raccolti dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Dai dati di Eige esce un’Unione Europea sempre più lanciata verso la parità di genere. Un progresso per molte donne, ma non per tutte.

Il 65,7% delle 25-64enni ha almeno un diploma, contro il 60,3% degli uomini. Le laureate sono il 23,5% rispetto al 17,1% dei laureati. Il tasso di occupazione femminile resta però inferiore a quello maschile.

Secondo l’ultimo rapporto annuale l’importo medio percepito dagli uomini è superiore del 36% rispetto a quello delle donne.

Paura di subire discriminazioni: è quanto provano molte persone nel loro posto di lavoro, tanto da non rivelare la propria condizione di disabilità.

Sono molti i motivi delle discriminazioni sul lavoro, ma secondo un’indagine di PageGroup la motivazione più comune sarebbe legata all’età.

A tre anni dall’approvazione della regolarizzazione straordinaria dei cittadini stranieri, un nuovo aggiornamento sullo stato delle pratiche.