Giulio Rocco Castello
Docente di Scienze in pensione, amante dello sport, del ballo e dell’arte, in particolare della poesia Partecipa al Concorso da diversi anni, nel 2009 e 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la poesia, nel 2016 ha vinto la farfalla d’oro, nel 2017 la Superfarfalla e nel 2018 e 2019 la Segnalazione della giuria sempre per la poesia. Nel 2021 ha vinto la Farfalla d’oro per la fotografia. Vive a Salerno.
Non avemmo le stelle di ciliegi
visi vissuti dal vento di libeccio,
cuori solitari uniti da speranze
là sulla via dell’assolato borgo ,
tra i prati e l’erba dietro alle farfalle
per dimenticare la fame
e i giochi della guerra.
A volte i sogni avevano il volto
del frumento d’oro,
si camminava con le scarpe rotte
e sulle labbra un sorriso morto.
A volte il freddo ci teneva uniti
a cercare la legna al fuoco
per consumare l’olio degli stenti.
Era un chiasso di silenzi
laggiù nei campi,
nell’aria c’era odore di sudore ,
nei volti le rughe di fatica
sembrava che il giorno non avesse fine.
Poi le pagine ingiallite son diventate
orme di sorrisi,
noi cresciuti a raccontare
i soffi di libeccio per quei sentieri
oltre i confini delle nere nuvole
ad aspettare il vento di sereno
che placasse i segni di ferite
e desse senso al grido di respiro.