Giulio Rocco Castello.
E’ nato a Salerno dove vive. Docente di Scienze in pensione, amante dello sport, del ballo, dell’arte e in particolare della poesia. Al Concorso 50 e più nel 2009 e 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la poesia, nel 2016 ha vinto la farfalla d’oro per la poesia , nel 2017 la Super farfalla, nel 2018 e nel 2019, la Segnalazione della Giuria per la poesia.
E’ ormai memoria il grido dell’inverno
che sollecito degrada,
già seducono i volti delle ombre
assenze dei dolori e delle insonnie,
il rosso districarsi dei tramonti
nel sussulto che perturba il cuore.
Al previsto fremito di girasoli al vento
dipinti con pennello marcio,
non ho saputo darti, o madre,
il colore dolce della sera estiva.
Esule in fermenti di intrighi vari
i giorni come trottole vaganti
portano lontano il cielo dell’infanzia.
Ora che l’età avanza, suoni di rimorsi
bruciano la carne,
or che tu lontano stai
il pianto avvolge la penombra della stanza.
Nell’ultimo profumo del respiro
chiamo la tua voce nel vuoto che serpeggia.
vorrei un attimo d’infanzia
per chiedere il perdono dell’affanno.