Bologna primeggia con 30,4% di chi prende in affitto una casa per motivi di studio. Seguono – molto staccati – Genova (16,7%) e Milano (14,1%).
Per uno strano scherzo del destino è proprio lei, la “Dotta”, ad essere in testa alle città in cui si prende in affitto un appartamento per motivi di studio. È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Solo nel primo semestre del 2024, il 4,6% degli affitti stipulati dal gruppo immobiliare ha interessato studenti universitari. Complessivamente, come dicevamo, dai dati risulta che Bologna primeggia con 30,4%. Seguono – a notevole distanza – Genova (16,7%) e Milano (14,1%).
Bilocali e trilocali, i preferiti dagli studenti
Tra le tipologie di appartamenti più locati dagli universitari ci sono i bilocali (36,9%) e i trilocali (23,9%). Tuttavia, rispetto a un anno fa si è verificato un aumento della percentuale di affitti di quadrilocali tra gli studenti. Una tendenza che potrebbe essere legata alla netta preferenza per la camera singola, in prevalenza per una questione di privacy. Nel caso, la camera doppia viene scelta quasi sempre tra persone legate da parentela o tra amici, mentre l’abitazione con due camere e due bagni è una soluzione che incontra spesso il favore dei ragazzi.
La tipologia contrattuale più diffusa tra gli studenti è quella annuale (64,4%), con canone libero (28,2%). Per garantire il pagamento dell’affitto, i genitori sono solitamente chiamati a fornire documentazione reddituale. È frequente che, dopo un anno di affitto, le famiglie prendano in considerazione l’acquisto dell’immobile, soprattutto nel caso di più figli fuori sede che intendono proseguire gli studi nella stessa città.
Un leggero aumento di studenti stranieri
Attraverso questi dati emerge però anche un’altra tendenza. Si registra un leggero aumento della componente straniera che sceglie le università italiane per studiare. Inoltre, la domanda di appartamenti in affitto si è scontrata, soprattutto in alcune metropoli, con una carenza di offerta causata dalla preferenza per gli short rent. Questi ultimi sono affitti brevi. Si tratta di contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulati da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.
La crescente richiesta di posti letto per studenti sta incrementando gli interventi di student housing, cioè di residenze progettate specificamente per accogliere studenti universitari. Numerosi investitori vi si stanno dedicando. Da Milano a Torino passando per Bologna, Roma e Firenze sono tante le operazioni ultimate e ancora in essere. Ma non sono ancora sufficienti a coprire la richiesta.
Inquilini sempre più esigenti: vicinanza all’università, wi-fi e luminosità tra le caratteristiche richieste
La scelta della casa è fortemente influenzata dalla vicinanza alle università. Oltre alla comodità, si cercano zone tranquille, ben servite da negozi e mezzi pubblici, che garantiscano un facile accesso alle sedi universitarie più lontane. Gli standard abitativi si sono alzati: gli studenti preferiscono immobili in buone condizioni, spesso già arredati, evitando soluzioni fatiscenti. La connessione internet è un plus apprezzato, ma non indispensabile. Infine, la luminosità degli ambienti è un fattore che incide significativamente sulla scelta.
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