La Direttiva è stata approvata a maggio. L’obiettivo è avere tutte case a emissione zero entro il 2050. Ad oggi, in Italia, l’80% degli immobili è inefficiente sul piano energetico. Ecco come scoprire (e migliorare) la “classe” di un edificio
Le “case green” in Europa sono legge, ma non sono ancora, neanche lontanamente, realtà. La direttiva (UE) 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia è stata pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Oggi, però, oltre il 75% degli edifici nei Paesi dell’Unione non rispetta la normativa ed è quindi “inefficiente” sul piano energetico. Al contrario, l’Unione Europea è ancora fortemente dipendente dall’utilizzo dei combustibili fossili, soprattutto da quelli di importazione.
Proprio gli edifici sono responsabili del 40% del consumo finale di energia nell’Unione Europea e del 36% delle emissioni di gas. Per questo, rendere efficienti gli edifici dal punto di vista energetico è una priorità europea. La strada è segnata e, seppur con grande lentezza, si sta iniziando a percorrere. Come? Incrementando il ricorso a fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia, a partire dall’energia solare. La strada è lunga, ma l’obiettivo è chiaro e definito: avere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
Cambiare “case”
Occorre quindi cambiare il modo di pensare, progettare, costruire e ristrutturare le abitazioni. A dettare le regole, deve esserci un Piano nazionale, che declini naturalmente la Direttiva europea. Lo scopo è innanzitutto quello di trasformare gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero, eliminando gradualmente i combustibili fossili attualmente utilizzati nel riscaldamento e nel raffrescamento degli ambienti. L’obiettivo dell’emissione zero entro il 2050 si articola, nella Direttiva europea, in diversi obiettivi intermedi: tra questi, la riduzione del 16% del consumo medio di energia del parco edilizio residenziale entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
La mia casa è “green”?
Ma cosa significa avere case green? E come si fa a capire se la propria casa possa considerarsi tale? Innanzitutto, sono definiti green tutti gli edifici che richiedono un basso consumo di energia ed emissioni da combustibili fossili pari a zero. L’energia per il fabbisogno di questi edifici, poi, deve essere quasi del tutto coperta da fonti rinnovabili. Nel nostro Paese, le prestazioni attuali sono decisamente basse: circa l’80% degli edifici dovrebbero essere riqualificati.
Le classi energiche possibili vanno dalla A+ alla G. La prima comprende le case con consumi sotto la soglia dei 15 kWh/mq all’anno, l’ultima invece riguarda gli immobili meno “virtuosi”, con consumi sopra i 160 kWh/mq all’anno. Per sapere a quale classe energetica appartenga la propria casa, occorre rivolgersi a un tecnico, che dopo aver eseguito i sopralluoghi e consultato i documenti sull’immobile e sugli impianti, rilascerà al proprietario l’Attestato di prestazione energetica (Ape), in cui saranno certificate le caratteristiche energetiche dell’immobile.
La “classe” in base all’anno
Si può scoprire la classe energetica della propria casa anche considerando l’anno di costruzione: in generale, le case antecedenti al 2005 appartengono a una classe energetica bassa. Una casa costruita oltree 30 anni fa e mai ristrutturata apparterrà invece probabilmente alla classe “E”. Disporre di un impianto solare o una pompa di calore è fondamentale per passare a classi energetiche superiori, ma è l’isolamento termico delle pareti e delle coperture a determinare, più di ogni altro elemento, l’efficienza energetica dell’immobile.
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