Come combattere il caro vita? In supporto ai consumatori arrivano applicazioni digitali che consentono un risparmio notevole in vari ambiti merceologici. Dal cibo alle auto, passando per l’abbigliamento. Quali sono le app che salvano i portafogli?
Nel 2019 arriva in Italia “TooGoodToGo” diventando l’app più scaricata nel Paese nella sezione food&drink. Si tratta di un’applicazione nata quattro anni prima a Copenaghen che consente a pasticcerie, panetterie e supermercati di vendere le eccedenze alimentari a un terzo del prezzo originario. Certo, non è la soluzione contro il caro vita ma un aiuto per le famiglie. Si stima che durante il mese di settembre siano stati salvati dal macero circa 500mila pasti, registrando un incremento notevole dell’utenza.
Se a luglio, le registrazioni dell’utenza si attestavano intorno alle 3000 giornaliere, nelle ultime settimane il numero è aumentato del doppio. Sono circa 6000 gli utenti che ogni giorno si registrano all’app. L’applicazione consente – pertanto – un vantaggio per le famiglie e per i commercianti: da un lato si acquistano beni di prima necessità scontati del 70%, dall’altro non c’è spreco di cibo. “La curva è cresciuta molto da fine agosto in poi. Difficile pensare che l’impennata di utenti non abbia a che fare con il contesto socio-economico. É un’evidenza” è il commento di Eugenio Sapora, country manager dell’app TooGoodToGo rilasciato all’Ansa.
Abiti usati e condivisione dell’auto: ipotesi per combattere il caro vita
“Non lo metti, mettilo in vendita”. È questo lo slogan che pubblicizza Vinted, l’applicazione nata per consentire la vendita (e l’acquisto) di abiti usati in buono stato. Un’altra delle numerose ipotesi per fronteggiare il caro vita. Creata in Lituania nel 2008 da Milda Mitkute e Justas Janauskas, arriva due anni più tardi negli Stati Uniti: ad oggi è disponibile in più di 20 paesi. È una delle piattaforme online più conosciute dal mercato.
Possibilità di risparmio anche per il trasporto su gomma con Auting. Una modalità di sharing economy che serve oltre 40mila utenti. La piattaforma di “car sharing peer-to-peer” ha un procedimento semplice. Il primo step da fare è pubblicare l’annuncio, si ricevono prenotazione e si sceglie con chi condividere l’auto. L’ultimo step è quello del compenso. Al quotidiano Il Sole 24 Ore, l’amministratore Ludovico De Giudici, raccontando dei volumi triplicati nel 2022, spiega: “Per il proprietario del veicolo diventa un modo interessante per rientrare sui costi. Dall’altra parte, sono sempre di più «quelli senza macchina che si rivolgono a noi per la gita fuori porta”.
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