Il beato Carlo Acutis sarà canonizzato in Vaticano il 26 aprile 2025. Papa Francesco lo ha presentato ai giovani come modello di santità nell’era digitale
Carlo Acutis, noto come ‘l’influencer di Dio’ e ‘il santo patrono di Dio’, è il primo millenial ad essere canonizzato dalla Chiesa cattolica. Lo ha annunciato il 20 novembre scorso papa Francesco, suo profondo ammiratore, aggiungendo che la cerimonia avverrà nella Giornata degli adolescenti, il 26 aprile prossimo. L’adolescente, nato il 3 maggio 1991 e scomparso appena quindicenne per una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006, era stato beatificato nel 2020 ad Assisi, vicino al santo che più amava, Francesco. La sua religiosità si manifesta fin da piccolo quando, catechista giovanissimo, aiutava i più piccoli per la Comunione e la Cresima. A sette anni scriveva: “Essere sempre unito a Gesù, questo è il mio programma di vita”.
L’influencer di Dio
Questo non gli impediva di vivere appieno l’adolescenza. Carlo, infatti, suonava il sassofono e giocava a pallone, filmava i suoi cani e i suoi gatti e amava i film polizieschi. Ma era sempre pronto ad aiutare gli altri nei compiti o nel volontariato di quartiere. Anche servendo alla mensa dei poveri di Madre Teresa. La sua vera passione erano però i videogames e l’informatica. Esperto di Internet, se ne serviva come mezzo per avvicinare gli altri alla fede, come quando ideò una mostra online sui miracoli. Ripeteva spesso: ”L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”, sopportando con fede le sofferenze della malattia.
Il Vangelo vissuto e i miracoli
La sua breve vita è tutta una testimonianza della fede e dei suoi valori. Carlo Acutis ha sempre cercato Dio e la santità, divenendo popolare, anche grazie alla rete, in tutto il mondo. Molti si sono risvolti a lui con la preghiera, chiedendogli di intercedere per la guarigione. La Chiesa gli riconosce due miracoli. Il primo è la guarigione di Matheus, un bambino di sei anni affetto da una rara anomalia al pancreas evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico. Il secondo, più recente, è quello di Valeria, una giovane studentessa costaricana in Italia, rimessasi da un grave trauma cranico.
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