Imbarazzo, paura, pigrizia. Difficilmente lo ammetteranno, ma sono queste le ragioni per le quali tanti uomini italiani si tengono alla larga dagli urologi. Proprio tra questi c’è Francesco, protagonista della web sit com Qui Pro Quo, 50 anni suonati e un’avversione per i camici bianchi che valutano la salute degli organi uro-genitali.
Quando viene incoraggiato dalla moglie Emanuela a prendersi cura della propria salute intima, lui si arrampica sugli specchi, temporeggia goffamente e bofonchia scuse inconsistenti pur di evitare l’appuntamento dallo specialista.
Tra l’ironia di dialoghi alla Sandra e Raimondo, la mini serie in 5 episodi, promossa da Europa Uomo Italia Onlus e dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere (Onda), lancia un messaggio chiaro e importante: “Stop agli equivoci, sì alla prevenzione”. Si tratta di una delle tante campagne di sensibilizzazione lanciate da società scientifiche e dalle associazioni di pazienti in occasione del mese della prevenzione urologica nell’uomo che si celebra a novembre.
Prostata, questa sconosciuta
Tutti la temono, ma in pochi ne conoscono le funzioni e sanno come prendersene cura. Secondo il sondaggio Uomini e prevenzione urologica: è una cosa da maschi – condotto da Swg per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) – la prostata, o meglio il tumore alla prostata, è temuto dal 53% degli italiani, ma solo 1 maschio su 4 ha effettuato un controllo dallo specialista. L’indagine, condotta tra uomini tra i 30 e i 65 anni, dimostra che gli uomini si preoccupano della ghiandola dell’apparato uro-genitale solo a parole e non nei fatti. Eppure esistono due modi efficaci per ridurre il rischio di sviluppare il temutissimo tumore alla prostata: la prevenzione e la diagnosi precoce.
La prevenzione
La Società Italiana di Urologia (Siu) ricorda alcune semplici regole da seguire per una corretta prevenzione in ambito urologico: bere con regolarità un’adeguata quantità di acqua; seguire una corretta alimentazione; smettere di fumare e bere alcolici in quantità eccessiva; svolgere attività fisica regolarmente; prestare attenzione a quante volte si urina e se si avverte bruciore; mantenere una sana vita sessuale a tutte l’età.
Tutto ciò vale non solo per il tumore alla prostata, ma per altre patologie dell’apparato uro-genitale maschile. «La prevenzione – dicono gli esperti della Siu – riduce la frequenza di patologie tumorali (della prostata, del rene, della vescica e del testicolo) e patologie benigne (calcolosi urinaria, iperplasia benigna della prostata e prostatiti, infertilità maschile e disfunzioni sessuali)».
La diagnosi precoce
I sondaggi dicono che 9 uomini su 10 vanno dall’urologo solo se si presenta un problema. Ma quando i sintomi si manifestano in modo evidente, la malattia potrebbe essere già a uno stadio avanzato e più difficile da trattare in maniera poco invasiva.
Gli esperti non fanno che ripeterlo: una diagnosi precoce può preservare la funzionalità degli organi e salvare la vita. Il consiglio è quello di prendere esempio dalle donne: effettuare periodicamente dei controlli dall’urologo esattamente come fanno loro dal ginecologo. Sarà il medico a indicare se fare o meno il test del Psa per valutare il rischio di tumore alla prostata.
Uno spermiogramma utile come un test del sangue
Un affidabile indicatore della salute dell’apparato genitale maschile, ma anche della salute dell’uomo in generale, è lo sperma. Dalla qualità degli spermatozoi si possono capire molte cose: lo spermiogramma non serve solo per valutare la capacità riproduttiva dell’uomo, ma anche per conoscere l’esposizione ad agenti tossici e il rischio di sviluppare alcune malattie.
Negli uomini con malattie endocrine, circolatorie, genitourinarie e della pelle, si osservano infatti anomalie dello sperma significativamente più alte. Gli uomini con uno spermiogramma alterato hanno un’incidenza di cancro ai testicoli 20 volte maggiore.
Il liquido seminale maschile potrebbe quindi diventare un indicatore più affidabile di esami del sangue e delle urine per la valutazione della salute maschile. È quanto sostiene la Fondazione PRO che ha lanciato “Semi di salute”, la prima campagna nazionale di prevenzione per l’uomo basata sull’analisi degli spermatozoi che partirà a gennaio del 2020 con un testimonial d’eccezione, Carlo Verdone. «Il seme maschile è un possibile marker dello stile di vita. Useremo lo spermiogramma, insieme a visite gratuite ed altri esami di screening, per valutare lo stato di salute dell’adolescente, del ragazzo, dell’uomo e dell’anziano. Il progetto vedrà 220 eventi fino a giugno e sarà attivo in ogni regione italiana», ha annunciato Vincenzo Mirone, presidente di Fondazione PRO, Ordinario di Urologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia alla Università di Napoli Federico II.
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