Con l’iniziativa “Cari amici…vi scriviamo” la solidarietà viaggia per posta. La comunità di Panicale, infatti, vicina agli ospiti delle RSA durante l’isolamento anti-Covid con cartoline, messaggi e lettere. Con un seguito sorprendente.
A Panicale la solidarietà viaggia per posta ai tempi del Covid. Nel piccolo Comune, in provincia di Perugia, sono state tantissime le adesioni all’iniziativa “Cari amici…vi scriviamo”. Un’iniziativa organizzata dalla Usl Umbria 1 – Distretto Sanitario del Trasimeno e Cooperativa Seriano 2000 in collaborazione con l’associazione no profit Cesvol Umbria – Sportello del Trasimeno. Per superare le distanze imposta dal Covid e far sentire l’affetto e la vicinanza ai più fragili, l’azienda sanitaria e la onlus hanno chiesto di inviare cartoline, lettere e messaggi via posta agli ospiti delle RSA del territorio. La risposta è stata sorprendente.
“Cari amici…vi scriviamo”: una parete di affetto
Contro ogni previsione per un’epoca dominata dal digitale, la “bellissima risposta” della comunità di Panicale – racconta Cesvol Umbria sul proprio sito – è un’intera parete ricoperta da lettere, fotografie, disegni, cartoline. Messaggi per gli ospiti delle residenze protette “Olindo Brancaleoni” e “San Sebastiano” che «sono stati quasi fisicamente sommersi da quest’ondata di affetto inviata dalla comunità». In tanti, studenti, cittadini e volontari delle associazioni, non solo del territorio del Trasimeno ma da tutta Italia, hanno accolto l’invito ad abbandonare gli smartphone e prendere carta, penna e colori per inviare un messaggio di solidarietà agli anziani. Ma non solo. Per posta sono arrivati anche CD con messaggi vocali registrati, notiziari realizzati da alcune associazioni, un gioco di memoria e cruciverba ideati da ragazzi.
Il grazie speciale dei più fragili
Con l’aiuto del personale delle residenze, alcuni anziani hanno voluto preparare delle lettere per rispondere ai messaggi arrivati in così tante forme, ma tutti carichi della stessa solidarietà. Un modo simbolico per dire grazie a tutti coloro che hanno partecipato. «Vista l’importante mole di lavoro – spiega infatti l’associazione -, la scrittura ha avuto degli inevitabili rallentamenti e, ad oggi, non è possibile assicurare una risposta a ciascuno». Quel che è certo è che «forse anche noi qui dentro possiamo essere utili a qualcuno fuori» ha dichiarato una delle responsabili delle strutture. Senza forse.
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