Prendersi cura di un familiare non autosufficiente per malattia cronica o disabilità mette a rischio la salute dei caregiver. In particolare, le donne sono più esposte allo stress del lavoro di cura e agli effetti negativi.
I dati di una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e presentata al convegno “Stress, salute e differenze di genere nei caregiver familiari”, organizzato dal Centro di riferimento per la medicina generale in collaborazione con il Centro per le Scienze comportamentali e la salute mentale, hanno dimostrato che le donne hanno un rischio maggiore di sviluppare un livello di stress elevato rispetto ai colleghi uomini.
I dati sullo stress del lavoro di cura
Lo studio si è concentrato su 201 caregiver residenti nel Lazio. E nel 65% dei casi le donne hanno dichiarato di aver accusato almeno un disturbo dall’inizio del lavoro di cura, mentre negli uomini questo si è manifestato nel 42% dei casi.
In generale, i caregiver dicono di non avere un buono stato di salute mentale (nel 67% delle donne e nel 42% degli uomini) e questo influenza la loro alimentazione che diventa irregolare nel 44% delle donne e nel 33% degli uomini. Questi ultimi aumentano il consumo di alcol nel 38% dei casi, contro il 22% delle donne.
Stress e differenze di genere
“Mettere in evidenza le differenze di genere nello stato di salute dei caregiver familiari è fondamentale – ha spiegato Elena Ortona, direttrice del Centro di riferimento per la medicina di genere – perché sono prevalentemente le donne ad assumersi il ruolo di cura e assistenza in famiglia, ma anche perché le disuguaglianze di genere possono causare a loro volta disuguaglianze di salute. Perciò, le politiche socio-sanitarie regionali, nel programmare interventi di sostegno diretti ai caregiver familiari, dovrebbero considerare le differenze specifiche ai fini della prevenzione delle malattie associate allo stress.”
Il burden del caregiver
Lo stress infatti rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di diverse patologie, con sintomi depressivi in prima linea, soprattutto per le donne. In relazione a situazioni croniche o degenerative, come nel caso di pazienti affetti da demenza, le responsabilità del lavoro di cura possono trasformarsi in un sovraccarico psicologico: si parla pertanto di burden del caregiver, per definire un insieme di condizioni che gravano su di lui e creano disagio e sofferenza. Lo stress tende a cronicizzarsi quando si prolunga nel tempo, e può manifestarsi in diverse forme, come problemi del sonno, dell’appetito, sbalzi di umore, irritabilità, ansia, sintomi da somatizzazione e maggiore facilità ad ammalarsi. Il caregiver può sentirsi ipercoinvolto, con una responsabilità che percepisce come non delegabile, e l’intensità dei sintomi può essere tale da portare il soggetto a dover ricorrere egli stesso a cure mediche.
“Lo scopo – ha dichiarato Marina Petrini, responsabile dell’evento – è di accrescere nei caregiver familiari la consapevolezza dei possibili rischi per la salute associati allo stress da carico assistenziale, considerando anche le differenze di salute genere-specifiche.”
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