La norma regionale appena approvata riconosce il ruolo attivo e il valore dei 25 mila caregiver familiari del Lazio. E introduce misure di sostegno: dalla “Card” al “budget personale”, fino alla Giornata del caregiver. 15 milioni lo stanziamento per tre anni
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, nei giorni scorsi, la proposta di legge “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare” (n. 132 del 9 febbraio 2024). La legge riconosce innanzitutto il ruolo e il valore dei caregiver familiari. Solo nel Lazio, sono circa 25 mila. Come si legge nell’articolo 2, “la Regione riconosce, tutela e sostiene il valore sociale ed economico dell’attività del caregiver familiare quale componente della rete di assistenza alla persona e del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e sanitari regionali e ne favorisce, con le modalità previste dalla presente legge, la partecipazione alla programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria”.
La figura del caregiver familiare è riconosciuta però non solo come componente della rete di assistenza alla persona, ma anche come portatore di diritti propri, “distinti da quelli della persona che necessita di cura ed assistenza di cui si occupa e destina, allo stesso, risorse aggiuntive rispetto a quelle previste per il sostegno alle persone con disabilità”.
La nomina, i servizi, i supporti
Per quanto riguarda il riconoscimento e la nomina del caregiver familiare (art. 3), “la Regione rispetta la libertà della persona che necessita di cura ed assistenza in merito alla scelta del proprio caregiver familiare”. È previsto il rilascio di una “Card del caregiver” per “facilitare il caregiver nello svolgimento della propria attività nonché nei percorsi preferenziali di accesso ai servizi”.
L’articolo 5 definisce il rapporto con i servizi sociali, socio-sanitari e sanitari, i quali “forniscono al caregiver familiare informazioni puntuali ed esaurienti in merito alle problematiche della persona che necessita di cura ed assistenza, ai suoi bisogni assistenziali ed alle cure necessarie, ai diritti ed ai criteri di accesso alle prestazioni integrate nonché alle diverse opportunità e risorse presenti sul territorio che possano essere di sostegno all’attività di assistenza e di cura”.
Gli interventi a favore dei caregiver
La normativa prevede poi una serie di interventi in favore del caregiver familiare (art. 6), tra cui “l’informazione, l’orientamento e l’affiancamento per l’accesso ai servizi necessari ai fini assistenziali”, “l’attività formativa per il corretto svolgimento della funzione di cura ed assistenza mediante corsi gratuiti”. E, ancora, “supporto psicologico”, “interventi di sollievo”. Tra questi, la “sostituzione temporanea del caregiver familiare presso il domicilio della persona, in caso di impedimenti dello stesso caregiver familiare, quali, a titolo esemplificativo, visite, prestazioni specialistiche, malattia, ricovero, ferie, riposo”. Previsti anche la domiciliarizzazione delle vite specialistiche, laddove necessario, e la “facilitazione all’ingresso in pronto soccorso del caregiver familiare all’atto del ricovero dell’assistito e nel reparto di degenza”.
Budget personale e riconoscimento delle competenze
Viene poi introdotto il “budget personale del caregiver familiare”: un contributo a fondo perduto – previsto in presenza di Isee inferiore a 24 mila euro – che ha lo scopo di sostenere il caregiver familiare nelle spese connesse alla cura della propria persona, al tempo libero, alla formazione e all’aggiornamento professionale presso centri autorizzati o accreditati dalla Regione.
Sono inoltre riconosciute le competenze maturate dal caregiver familiare, le quali possono essere valorizzate anche ai fini di politiche attive mirate all’inserimento e reinserimento lavorativo. Per l’attività di cura e di assistenza prestata dal caregiver familiare, può essere anche assegnato un punteggio aggiuntivo nei concorsi pubblici per l’assunzione di personale infermieristico e operatori socio sanitari, indetti da enti dipendenti o vigilati dalla Regione.
Per favorire la conciliazione tra lavoro e impegno di cura, la Regione promuove intese e accordi con le associazioni datoriali, anche “mediante forme di maggiore flessibilità dell’orario di lavoro, incentivando lo sviluppo di servizi di welfare aziendale o interaziendale e lo strumento del lavoro agile”.
I giovani caregiver
Un’attenzione particolare è riservata ai giovani caregiver (art. 10), di età compresa tra i 16 e 26 anni, che si prendano cura di un proprio familiare convivente anche in presenza di altro caregiver familiare formalmente riconosciuto.
Per sostenere in particolare gli studenti caregiver, vengono previsti percorsi agevolati per il riconoscimento dei crediti formativi (CFU), nonché la riduzione dei contributi annuali onnicomprensivi a carico degli studenti universitari. Inoltre, tramite accordi con l’Ufficio scolastico regionale del Lazio, si metteranno in atto misure di supporto agli studenti, anche nella forma di flessibilità oraria e percorsi scolastici e formativi dedicati.
Infine, per diffondere una maggiore consapevolezza sul ruolo del caregiver familiare e sul suo valore sociale, viene istituita la Giornata del caregiver familiare, che si celebrerà il secondo venerdì del mese di ottobre di ogni anno. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, per il triennio 2024-26 è disposto uno stanziamento di 15 milioni di euro.
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