Caregiver e badanti avranno la priorità nella somministrazione dei vaccini. Da qualche giorno finalmente è semaforo verde anche per loro.
Infatti, se in un primo momento sia i caregiver che i familiari conviventi erano stati tagliati fuori dalle categorie prioritarie per i vaccini, ora i riflettori sono accesi anche su di loro. E sull’importanza – cruciale – di proteggere chi si prende cura dei più vulnerabili.
«Devono essere vaccinati i genitori, i tutori e i caregiver, i badanti, ovvero chi si occupa di queste persone. Sarebbe delittuoso non farlo». Lo ha dichiarato qualche giorno fa il Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica.
Non hanno tardato le riflessioni di Lorenzo Gasparrini, segretario generale di DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, che ha dichiarato: «Finalmente le badanti sono considerate tra le categorie prioritarie, lo chiedevamo da tempo. Vaccinare tutti i lavoratori domestici che accudiscono i nostri anziani – conclude il portavoce di Domina – significa proteggere anche loro».
I numeri dei caregiver in Italia
Il Rapporto Annuale 2020 a cura dell’Osservatorio nazionale DOMINA rivela infatti numerosi dati statistici sul lavoro domestico. A cominciare dal fatto che in Italia si contano oltre 407mila badanti regolari, un numero in costante aumento negli ultimi anni: dal 2012 infatti c’è stato un incremento dell’11,5%. Bisogna considerare però anche la componente irregolare: si attesta attorno al 57,6%. Sono più della metà dunque.
Inoltre, più del 90% dei caregiver regolari sono donne: gli stranieri sono 302mila, gli italiani 105mila. A livello territoriale, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana sono le Regioni che da sole detengono il 37% dei badanti. Per quanto riguarda le province, il podio spetta a quella di Milano (con 32mila presenze), seguita da quella di Roma (con 30mila).
Stando a questi numeri, sembrerebbe prospettarsi la possibilità di una vaccinazione rapida delle lavoratrici e dei lavoratori domestici. L’obiettivo a breve termine che si è prefissato l’Italia è quello di arrivare a somministrare 500mila dosi al giorno.
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