La pandemia ha scombussolato le nostre abitudini. Ha mandato in crisi aziende. Ha messo a rischio posti di lavoro, mentre il pensiero di continuare a conviverci non ci rassicura. Ha duramente colpito, però, anche un settore che spesso rimane in sordina: quello dei canili e dei gattili di tutto il mondo.
Alcuni Paesi hanno registrato un aumento delle adozioni. Ricordiamoci che “portare a spasso il cane” era una delle poche attività concesse in tempi di lockdown. In molti altri, però, è cresciuto il numero degli abbandoni.
Del resto, le difficoltà economiche sono sotto gli occhi di tutti. E quando una famiglia si ritrova ad arrancare per arrivare a fine mese, spesso è costretta a fare delle scelte, seppur dolorose. Così, canili e gattili hanno visto crescere a dismisura il numero di animali a cui badare. Un fenomeno che ha portato ad un sovraffollamento delle strutture, che già faticavano a far quadrare i conti con le esigue risorse economiche ed alimentari di cui possono disporre. Un quadro, già allarmante, a cui si aggiunge la difficoltà nel reperire farmaci e vaccini per gli animali.
Quando i padroni vengono a mancare
C’è poi un altro aspetto da considerare: a causa del virus molti cani e gatti sono rimasti orfani dei loro padroni. Spesso vengono ritrovati abbandonati negli appartamenti ormai vuoti. Questo perché in quel momento occupavano l’ultimo posto nella lista delle priorità a cui far fronte.
Tante famiglie non riescono più a prendersi cura di loro. Altrettante temono che possano essere contagiosi. Ecco allora che li abbandonano, li lasciano in strada o in consegna presso le strutture dedicate.
Le colonie vicine al collasso e il volontariato che potrebbe salvarle
Situazione di allarme anche per i cani e gatti delle colonie: i volontari che se ne prendevano cura, per la maggior parte dei casi ristoratori e negozianti, adesso non riescono più a garantire l’approvvigionamento di cibo, causa chiusura delle attività o limitazioni di spostamenti.
In questo quadro, denunciano le associazioni attive nella tutela degli animali, si fa avanti uno scenario inquietante: quello di dover ricorrere alla soppressione di cani e gatti. Per scongiurare tutto ciò è necessaria una coscienza civile: la si può praticare attraverso l’adozione di un animale domestico, se si hanno le condizioni per farlo, o anche donando cibo, coperte o piccole somme di denaro. In alternativa c’è sempre l’opzione del volontariato: perché non spendere un po’ del proprio tempo presso i canili e i gattili della propria città? Volendo si possono trovare maggiori informazioni sul sito dell’Enpa.
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