Tornare a camminare dopo una lesione midollare diventa oggi una possibilità più concreta. Dopo anni di sperimentazioni, infatti, la Scuola politecnica federale di Losanna ha messo a punto un nuovo approccio terapeutico basato sulla stimolazione elettrica. Attraverso l’impianto di una serie di elettrodi al di sotto delle vertebre, sul midollo spinale, è possibile attivare i movimenti del paziente. L’intervento è diretto ai nervi spinali associati al controllo del busto e ai muscoli delle gambe. Gli impulsi sono gestiti attraverso un tablet connesso in wireless ad un pacemaker posizionato nell’addome del paziente. Il pacemaker, a sua volta, trasferisce gli impulsi agli elettrodi che stimolano specifici neuroni e riproducono quell’attivazione che avverrebbe in assenza di lesioni.
I test per camminare dopo una lesione midollare
Tre soggetti paralizzati a causa di lesioni midollari complete sono stati il campione su cui avviare il test. In poche ore dal posizionamento dell’impianto i tre volontari sono riusciti ad alzarsi e camminare, controllando i movimenti del busto. Già nel 2008 lo stesso gruppo di ricercatori aveva mostrato le immagini dei primi pazienti trattati con un metodo simile. Ma oggi, con questi nuovi casi di successo, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
La stimolazione elettrica del midollo spinale
L’approccio è basato su una stimolazione elettrica continua del midollo spinale tramite l’impiego di neuro-tecnologie sviluppate per il trattamento del dolore. Adesso, la loro applicazione è estesa anche al trattamento della perdita di funzioni motorie. I risultati, anche se i pazienti testati sono ancora pochi, sono incoraggianti e lasciano ben sperare per un cambio di passo nei percorsi di recupero del movimento a seguito di lesioni midollari parziali e totali.
“I tre pazienti campione – ha spiegato Grégoire Courtine, ricercatore che guida il gruppo di Losanna – sono stati in grado di stare in piedi, camminare, pedalare, nuotare e controllare i movimenti del busto entro un giorno dall’attivazione dei loro impianti”. A ciascuna attività e movimento corrisponde una stimolazione specifica, che può essere impostata attraverso il tablet. Ovviamente è necessario un training lungo e mirato per la ripresa delle funzioni motorie, ma secondo gli scienziati i progressi aumentano col passare dei mesi, e i partecipanti ai test hanno recuperato massa muscolare e sono riusciti a muoversi in maniera autonoma, prendendo parte anche ad attività sociali sulle proprie gambe.
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