Un italiano su tre, secondo un sondaggio condotto da Euromedia Research, è preoccupato dai suoi effetti.
I cambiamenti climatici fanno paura agli italiani: 1 su 3, in base ad un sondaggio eseguito da Euromedia Research, è preoccupato dalle conseguenze di quanto sta accadendo al nostro pianeta da diversi anni. Un dato che si aggiunge a quello già diffuso da Amref, tramite un’indagine Ipsos, che sottolineava come, per il 90% degli italiani, il cambiamento climatico rappresenti una grave minaccia per la salute globale.
“Il cambiamento climatico è una minaccia – ha confermato il Generale Luca Baione, rappresentante permanente d’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale – nell’ambito dell’incontro organizzato a Roma dal Cesma, il Centro Studi Militari Aerospaziali. Si tratta di un fenomeno globale che impatta su tutte le attività dell’uomo. Da qui al 2030, quasi un terzo della popolazione mondiale non avrà accesso all’acqua e, di conseguenza, ci saranno delle crisi internazionali, ci saranno delle discontinuità a livello internazionale che sono all’attenzione degli apparati di difesa e sicurezza”.
Un impatto generalizzato
Parliamo di ondate di calore, innalzamento delle temperature con conseguente aumento della siccità e, appunto, penuria nella disponibilità di acqua. Cambiamenti che non possono che influire – oltre che su salute, biodiversità, economia – anche, appunto, in termini di sicurezza globale.
È sempre il Generale Baione a spiegarci come, l’aumento delle temperature possa incidere anche sulla stessa operatività nonché sulle dotazioni. “Se andiamo a livello operativo, tattico – spiega – si può arrivare al surriscaldamento di tutti gli equipaggiamenti, di tutti i materiali, di tutte le apparecchiature che noi utilizziamo nei teatri operativi che avranno l’esigenza di essere sostituiti, di essere manutenuti. Quindi, ci dovranno essere delle linee logistiche molto più pesanti. Sul territorio nazionale, avremo più difficoltà a svolgere attività addestrativa perché magari i poligoni saranno resi inutilizzabili a seguito di eventi avversi”.
Attenzione al Sole
Un aspetto, quello relativo agli effetti del cambiamento climatico che non può essere trascurato neppure in termini di sicurezza al punto che, come ci spiega il Generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, studi ormai sempre più sofisticati tengono sotto stretta osservazione anche la condizione stessa del Sole: “Controlliamo lo stato del Sole in quanto le radiazioni solari incidono sulle comunicazioni – racconta -. Determinate condizioni incidono sulle comunicazioni e sugli effetti che i satelliti hanno dall’irraggiamento solare. La conoscenza di questo fenomeno può portare sicuramente a dare una risposta anche sul perché, certe volte, noi non riusciamo magari a comunicare”.
Negli States c’è chi dice no
Eppure, spostandoci oltreoceano, sono in tanti coloro che diffidano di ogni studio sul cambiamento climatico. Stando a un’indagine condotta dall’Università del Michigan, apparsa su Scientific Reports quasi il 15% degli americani nega letteralmente il cambiamento climatico nonostante numerosi studi scientifici e le cronache dei nostri giorni testimonino quanto un gran numero di disastri naturali – spesso effetto delle scelte dell’uomo – stiano aumentando in termini numerici, di frequenza nonché d’intensità.
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