“Il Caffè Alzheimer: un luogo di cura nella comunità”: è questo il titolo scelto per la quarta edizione dell’iniziativa, promossa dalla Fondazione Maratona Alzheimer, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, ArtER e il Tecnopolo di Bologna-Rita Levi Montalcini.
I Caffè Alzheimer come “luoghi di cura della comunità”: saranno loro i protagonisti della quarta edizione dell’Alzheimer Summit, in programma per il 18 e 19 aprile a Mercato Saraceno, organizzato dalla Fondazione Maratona Alzheimer, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, ArtER e il Tecnopolo di Bologna-Rita Levi Montalcini.
L’edizione dell’Alzheimer Summit 2024 è dedicata ai Caffè Alzheimer e affronterà diverse tematiche, dalla costruzione di reti all’impatto sociale fino alla valutazione della loro efficacia. Ampio spazio sarà dedicato a un progetto innovativo: il “Caffè Alzheimer diffuso”, realizzato con la supervisione scientifica dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Padova. Obiettivo del progetto è la realizzazione e la messa in rete di 50 Caffè Alzheimer in circa 15 regioni italiane nel prossimo triennio. La fase pilota si è appena conclusa, coinvolgendo 19 associazioni in nove regioni. A settembre prossimo, in occasione della settimana dedicata alla malattia di Alzheimer che la Fondazione celebra da sempre a Cesenatico, le associazioni si potranno incontrare in un confronto aperto e costruttivo.
I Caffé Alzheimer
Tre sono gli obiettivi principali dei Caffè Alzheimer: fornire informazioni sugli aspetti medici e psicosociali della demenza; enfatizzare l’importanza del parlare liberamente dei problemi che la persona con demenza e la sua famiglia vivono nel quotidiano (riconoscimento e accettazione sociale); promuovere l’emancipazione delle persone con demenza e delle loro famiglie al fine di prevenire l’isolamento.
“Ogni Caffè mette in opera due tipologie di intervento psico-sociale”, scrive Stefano Montalti, presidente della Fondazione Maratona Alzheimer, in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Da un lato, le attività di stimolazione cognitiva, occupazionale, di svago e di socializzazione per persone con deterioramento cognitivo o con demenza; dall’altro, incontri informativi e formativi sulla malattia e incontri di sostegno psicologico per chi regge il duro compito della cura. I beneficiari di questi nuovi Caffè sono stimati tra gli 800 e 1.200, altrettanti famigliari o assistenti, 80 professionisti e circa 240 volontari. Con 1.000 Caffè i beneficiari salirebbero a oltre 30.000”.
Durante l’evento sarà presentato in anteprima il nuovo manuale operativo sui Caffè Alzheimer.
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