Nel nostro Paese quasi un over 65 su 10 è soggetto a cadute e in un caso su 5 è stato necessario il ricovero ospedaliero. È quanto emerge dai dati del sistema di sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui questo tipo di incidenti avviene soprattutto in casa. Si tratta di eventi che possono avere conseguenze considerevoli sulla salute e la socialità.
Cadute: il pericolo cresce con l’età
Le cadute sono più frequenti con l’avanzare dell’età (le riferiscono il 7% dei 65-74enni e il 12% degli ultra 85enni) e fra le donne (10% contro 7% negli uomini). La percentuale più elevata di cadute avviene fra le persone con molte difficoltà economiche (15% contro 7% di chi non ha difficoltà economiche). Anche le differenze geografiche sono significative. La quota maggiore di cadute si registra fra i residenti al Sud (10% contro 7% fra chi risiede nel Nord Italia).
Circa 4 intervistati su 10 hanno paura di cadere, dato che sale a 7 su 10 fra chi ha già vissuto questo evento. La paura di cadere cresce con l’età, è maggiore fra le donne, fra chi ha molte difficoltà economiche o bassa istruzione e fra chi vive da solo.
La casa è il luogo più a rischio
Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (64%) e meno frequentemente in strada (20%), in giardino (12%) o altrove (5%). Tuttavia, la casa non è percepita dagli anziani come un luogo a rischio di cadute. Solo 1 intervistato su 3, infatti, la reputa un luogo in cui la probabilità di avere un infortunio è alta o molto alta. Questa consapevolezza cresce con l’età (44% fra gli ultra 85enni), è maggiore fra le donne (39% contro il 26% fra gli uomini), e fra le persone con molte difficoltà economiche (45%) o una bassa istruzione (37%).
Gli accorgimenti adottati
Il 62% degli intervistati riferisce di adottare il tappetino come presidio anticaduta nell’uso della vasca da bagno o della doccia, mentre è minore il ricorso ai maniglioni (21%) o ai seggiolini (16%). Tuttavia, complessivamente, solo il 67% degli intervistati ricorre all’uso di almeno uno di questi presidi anticaduta in bagno, mentre il restante 33% non li utilizza. L’uso di questi strumenti di prevenzione è più frequente al crescere dell’età (tra gli ultra 85enni raggiunge l’80%).
L’impatto sulla vita sociale
Il problema delle cadute nell’anziano è particolarmente rilevante non solo per la frequenza e la gravità degli esiti nel caso di fratture, ma anche per le conseguenze sul benessere psico-fisico della persona. Anche la sola insicurezza legata alla paura di cadere, infatti, può limitare notevolmente lo svolgimento delle attività della vita quotidiana. La caduta è anche associata al malessere psicologico: la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le persone che hanno subìto una caduta negli ultimi 30 giorni è del 26%.
Difficoltà di accesso ai servizi sociosanitari
Dall’analisi degli aspetti riguardanti l’ambiente di vita emerge che più di un ultra 65enne su 3 ha difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari, in particolare i servizi della Asl, o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità. Il 61% degli intervistati riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive e il 15% percepisce il proprio quartiere poco sicuro.
Le cause delle cadute
La popolazione anziana è più esposta a quei fattori che possono favorire le cadute: problemi di equilibrio e debolezza muscolare; deficit visivi; carenza di vitamina D; uso di medicinali (come tranquillanti, sedativi o antidepressivi); patologie croniche, come malattie cardiache, demenza, ipertensione (o anche ipotensione che può portare a vertigini e una breve perdita di coscienza), dolore ai piedi o utilizzo di calzature inappropriate.
La probabilità di cadere cresce, inoltre, quando in casa ci sono condizioni sfavorevoli: pavimenti bagnati o recentemente lucidati, illuminazione scarsa, tappeti non adeguatamente fissati, scale. Senza contare che, nelle persone anziane, le cadute possono essere problematiche per via dell’osteoporosi. La patologia è più comune nelle donne, ma vi sono soggetti anche gli uomini. La maggior parte delle cadute sono causate da una combinazione di questi fattori di rischio, molti dei quali possono essere modificati.
L’attenzione degli operatori sanitari: ancora troppo ridotta
Gli operatori sanitari, intervenendo sui fattori modificabili, hanno un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio di cadute fra gli anziani. Eppure, sembra essere ancora troppo bassa la loro attenzione al problema: solo il 17% degli intervistati dichiara di aver ricevuto, nei 12 mesi precedenti l’intervista, i consigli del medico o di un operatore sanitario su come evitarle.
Sono infatti tre le raccomandazioni chiave del Ministero della Salute al personale medico: esercizi fisici individualizzati; interventi di sicurezza nelle infrastrutture e nell’arredo delle abitazioni; revisione di eventuali terapie psicotrope.
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