Andrea Buono. Dopo alcuni anni di studio a Manfredonia ha conseguito il diploma presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale di Foggia. Iscritto all’Università di Bari alla facoltà di Economia e Commercio non ha conseguito la laurea per seguire le orme paterne e di famiglia nello svolgimento dell’attività commerciale in tessuti e confezioni. Ha sempre avuto la passione di scrivere e raccontare le bellezze del territorio garganico. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a San Giovanni Rotondo (Fg).
Il progetto “Marea” si fonda sulla conoscenza del territorio consolidato da una realtà ormai affermata nel tempo, grazie alle sue radici culturali, spirituali e paesaggistiche, dedicato a chi l’amore per il mare se lo porta addosso.
Il mare è una sensazione, è un moto dell’anima, è un’idea di infinito. E’ una nostalgia che ci si porta dentro anche quando si è a 2.000 chilometri di distanza. Il mare non è una spiaggia affollata d’agosto… E’ un rapporto intimo, totale, spesso solitario.
Chi è entrato in sintonia con il suo eterno movimento anche per un solo momento, ne viene rapito per sempre.
Il Gargano, noto come “Sperone d’Italia”, ricco di bellezze naturali e leggende, ha avuto la possibilità di affermarsi dal punto di vista turistico, religioso e paesaggistico, come una delle poche meraviglie a livello regionale, nazionale e internazionale.
Il popolo garganico ha avuto il privilegio di vivere una realtà completa, ricca di spiritualità e di una natura lussureggiante che dall’entroterra della Foresta Umbra, si sviluppa fino alla costa a picco sul mare.
Inoltre, il Gargano è stato per molti secoli elemento di raccordo fra l’Europa e la Terra Santa. Basti pensare al Santuario dell’Arcangelo Michele, a Monte Sant’Angelo, e la famosa Via Sacra Langobardorum. Quest’ultima oltre a collegare i Santuari presenti nel territorio, collega a sua vota la Via Francigena che da Mont Saint Michel in Francia arriva a Roma, con la strada per Gerusalemme. Curiosità vuole che a stringere ulteriormente il legame che unisce il Santuario dell’Arcangelo Michele con Mont Saint Michel, non c’è soltanto il culto Micaelico, ma anche la caratteristica che entrambi subiscono identici fenomeni naturali, quali le “maree”.
Infatti la leggenda narra che l’isolotto di Saint Michel, edificato su un enorme masso trasportato dall’Arcangelo Michele, è soggetto al fenomeno delle maree; pertanto l’intero isolotto è sommerso quasi completamente quando vi è l’alta marea, con una differenza di quota di circa 15 metri, per poi riemergere nel momento della bassa marea, creando interno a se una piana naturale.
Questo stesso fenomeno, provocato dall’attrazione gravitazionale esercitato dalla Luna, colpisce in parte la costa garganica erodendola e di conseguenza creando meravigliose insenature, grotte, cale e spiagge; alcune di esse raggiungibili solo per mare.
Anche se non è scientificamente dimostrato che i fenomeni naturali di un dato territorio possano influenzare il carattere degli abitanti, sicuramente la gente garganica spesso dimostra instabilità comportamentale, alternando un temperamento buono, comprensivo ed ospitale, ad un altro cattivo, violento e distruttivo nei confronti delle proprie bellezze naturali.
Nel progetto “Marea”, chi esprime questi atteggiamenti altalenanti che evidenziano incertezze, è un bella fanciulla, alla quale viene dato il nome di Marea: bruna, dalla pelle ambrata, istintiva e trasparente come l’ambra, desiderosa di raggiungere un equilibrio con se stessa.
L’ambra è una resina fossile presente nelle zone baltiche, dura ma ricca di una lucentezza e trasparenza uniche, che evidenziano il valore dei gioielli ricavati dalla lavorazione della stessa: le caratteristiche di questo elemento sono assimilabili ai tratti caratteriali di Marea, la protagonista del racconto.
Tutti gli episodi narrati nel racconto, collegati fra di loro, danno a Marea la possibilità di fare da guida per la conoscenza del territorio.