L’entusiasmo con cui il regalo verrà accolto sarà senza dubbio sincero. Se sceglierete come dono natalizio per una persona over 65 un braccialetto fitness, aspettatevi un onesto ringraziamento. Quel concentrato di tecnologia da indossare al polso, capace di analizzare tanti parametri della salute, verrà sicuramente apprezzato. Ma non per il motivo che credete.
Secondo uno studio della Michigan State University su Telemedicine and e-Health, gli ultrasessantacinquenni utilizzano i FitBit e gli altri dispositivi indossabili per tante ragioni, ma non certo per controllare la salute o monitorare i progressi nell’attività fisica. Alcuni si lasciano conquistare dal design accattivante e si limitano a usare la funzione “orologio”, comoda perché i numeri sono perfettamente leggibili, altri sfruttano le applicazioni per mandare e riceve messaggi o per ascoltare la musica. Qualcuno, per senso del dovere o curiosità, inizierà a tenere traccia dei battiti cardiaci, delle calorie consumate, delle ore di sonno, del numero di passi e di scalini conquistati durante la giornata e, armato di buone intenzioni, seguirà i programmi di allenamento consigliati. Ma, c’è da scommetterci, si stancherà presto e nel giro di poco tempo, un paio di mesi in media, tornerà alle vecchie abitudini ignorando gli incoraggiamenti del bracciale hi-tech. Peccato, affermano i ricercatori, perché se usati con costanza i dispositivi indossabili potrebbero realmente migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita di chi li indossa. Bisogna però sfruttare le loro potenzialità a lungo termine.
Perché allora i senior si stancano dei braccialetti fitness? A differenza dei giovani, le persone più mature non si lasciano motivare dalla competizione né con se stessi né con gli altri. E preferiscono avere un compagno con cui allenarsi piuttosto che un avversario da battere.
Questo aspetto è emerso da un’indagine che ha coinvolto 215 persone over 65 alle quali è stato chiesto di indicare cosa le avesse convinte inizialmente a usare i dispositivi e cosa le avesse spinte ad abbandonarli. Ebbene, le aziende produttrici di questa tecnologia tanto utile alle persone anziane dovrebbero prendere atto del fatto che l’ossessione per la sfida è tipica dei ragazzi e degli uomini e delle donne di mezza età. Superati i 55 anni, alzare l’asticella delle performance non è più una priorità. Inutile quindi puntare su gare con altri utenti o con se stessi per invogliare chi ha i capelli bianchi a rispettare i programmi suggeriti, a fare di più e a fare meglio.
«Per gli anziani, la motivazione ha a che fare con la collaborazione e la partecipazione, come camminare insieme. Si preferisce svolgere attività fisica con qualcuno piuttosto che competere contro qualcuno», ha dichiarato Anastasia Kononova, della Michigan State University, tra gli autori dello studio.
I ricercatori suggeriscono anche di inserire nei programmi proposti dai bracciali della salute qualche attività particolarmente gradita alla terza età, come il giardinaggio.
Un curiosità: le donne sono risultate più costanti degli uomini nell’utilizzo dei dispositivi indossabili.
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