Stanziato un milione di euro per le cittadine ucraine iscritte a Cassacolf che ospitano i propri parenti in fuga dalla guerra. Intanto il Governo rinuncia al tetto di assunzioni.
Allo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia il nostro Paese risultava essere (ed è tuttora) il primo in Europa in quanto a presenza di cittadini ucraini. Secondo i dati diffusi dall’associazione Domina, infatti, la maggior parte delle lavoratrici dedite al mestiere di collaboratrici domestiche (colf, badanti o baby sitter) provengono dall’Ucraina.
La buona notizia ora è che le oltre 33mila iscritte a Cassacolf, assunte con regolare contratto di lavoro domestico nelle famiglie italiane, hanno diritto a chiedere un bonus una tantum se decidono di dare una mano ai familiari, in cerca di un temporaneo rifugio.
Un contributo per i familiari
La Cassa, infatti, prevede un rimborso fino a 300 euro (erogabile una sola volta) destinato ai suoi iscritti che ospitano presso il proprio domicilio o residenza parenti entro il terzo grado (e/o affini entro il secondo grado) in fuga dalla guerra. Il contributo viene erogato alle lavoratrici ed i lavoratori richiedenti per le spese da loro sostenute – a partire dal 24 febbraio 2022 – per la fornitura di prodotti e beni alimentari, farmaceutici, vestiario o materiali scolastici.
Un anno di tempo per la domanda
L’entità dell’importo spettante prescinde dal numero di parenti e affini ospitati e, come detto, la prestazione non è ripetibile. La richiesta è a cura del lavoratore domestico ospitante (colf, badanti o baby sitter) proveniente dall’Ucraina e può essere presentata dal 1° Maggio 2022 al 30 aprile 2023. È attivo anche un numero verde per supporto e chiarimenti di ogni tipo: 800 1000 26. Per ulteriori approfondimenti si consiglia di visitare il sito di Assindatcolf.
Sei cittadino ucraino? Assunzioni rapide e senza limiti per i lavoratori domestici
Dopo il “lasciapassare” ai cittadini ucraini in attesa del permesso di soggiorno, anche il Governo italiano ha deciso di fornire un altro aiuto concreto. Come previsto dall’Ocdpc n. 872 – ovvero dalle Disposizioni urgenti di Protezione Civile – i cittadini ucraini in fuga dalla guerra presenti nel nostro Paese possono essere assunti da subito come lavoratori domestici, purché in possesso del permesso di soggiorno rilasciato sulla base della richiesta di protezione temporanea. Ciò significa che, in via eccezionale, è possibile procedere a regolari assunzioni senza dovere tenere conto del tetto delle quote massime annuali.
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